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Asinello autoctono Amiatino

Sorcino Crociato di razza amiatinaSorcino crociato dell'Amiata
©www.zoomedia.it 2000

"Alcuni anni fa, impegnati nella realizzazione del Parco Faunistico del Monte Amiata, a seguito di un incontro con il Prof. Romagnoli, Preside della Facoltà di Veterinaria dell'Università di Pisa, si ebbe notizia delle condizioni precarie, ormai vicino all'estinzione, di questa razza autoctona di somarello dell'Amiata; indagini successive ci mostrarono un quadro piuttosto sconfortante in quanto il patrimonio genetico era ormai rappresentato da una quarantina di soggetti in tutto con sei o sette esemplari sull'Amiata, un piccolo nucleo nella tenuta di Cernaia (GR) dell'Istituto di Incremento Ippico della Toscana, un piccolissimo nucleo presso l'azienda Ortalli-Giacobazzi a Ventoso di Scandiano in Emilia, un'altra rappresentanza presso una cooperativa ligure e pochissimi soggetti sparsi.

Decidemmo di impegnare immediatamente il Parco in un'opera di conservazione della specie e acquisimmo immediatamente l'ultimo maschio presente sull'Amiata, organizzammo subito, con questo bel soggetto, una stazione di monta gratuita, cercammo di censire tutte le femmine presenti in zona e tentammo tutto il possibile per convincere i proprietari a farle riprodurre.
Prendemmo immediatamente la decisione di pubblicizzare l'iniziativa attraverso comunicati, articoli e notizie anche per sollecitare la segnalazione di soggetti che non erano ancora stati censiti.
Di recente abbiamo acquisito al patrimonio del Parco anche tre femmine che cercheremo di far riprodurre; intendiamo collaborare con tutti coloro che sono interessati al progetto, ci proponiamo di mettere a disposizione, in una sorta di affidamento, i soggetti che in futuro, ci auguriamo, nasceranno nel Parco.
Di recente si è costituita a Grosseto l'AMA (associazione allevatori micci amiatini) diretta da Roberto Benedetti con sede in Viale Europa 40 che ha lo scopo di studiare, recuperare e diffondere questa razza animale.
L'Asinello Amiatino è piuttosto bello di aspetto: grigio, ventre chiaro (detto di biscia), orecchie orlate, zampe zebrate ed una fascia scura che prosegue dalla criniera e si ricollega con la coda, intersecata da un'altra striscia all'altezza del garrese (detta croce di S. Andrea). Assai rustico e facilmente adattabile a situazioni disagevoli sia per gli aspetti climatici che per l'alimentazione. L'altezza media è di circa 1 metro e 35 centimetri, un po' più alto del sardegnolo e un po' più piccolo del Martina Franca.
Probabilmente è l'unica razza italiana discendente dell'asino africano. Sembra infatti che sia stato introdotto in Toscana circa quattromila anni fa da mercanti Fenici o Etruschi e da quel tempo questo straordinario animale ha collaborato con l'uomo.
Un tempo era presente in quasi tutte le stalle amiatine ed era di grandissimo aiuto nella dura vita delle nostre genti, ma in meno di mezzo secolo è stato completamente soppiantato dai mezzi meccanici ed oggi sembra essere mantenuto da pochi amatori. E' assolutamente necessario impegnarsi per garantirne la sopravvivenza in quanto, l'asinello sorcino crociato di razza amiatina, è portatore di un grande patrimonio genetico che non deve disperdersi anche in vista di possibili, auspicabili utilizzazioni future (si comincia a risentire parlare di uso nelle zone con boschi particolarmente disagiati dove potrebbe essere più utile dei mezzi meccanici, di uso per passeggiate turistiche, di uso per ippoterapia, di utilizzazione del latte per la produzione di cosmetici ed altro ancora).
La nostra campagna di salvaguardia consiste anche nel convincere i proprietari delle femmine a farle riprodurre, possibilmente curando la certificazione della razza.
Altra cosa importante sarebbe una collaborazione di privati che, avendone le condizioni, potrebbero contribuire al progetto acquistando, adottando o prendendo in affidamento uno o più soggetti. Questi asinelli, per altro sono facilmente gestibili in quanto, oltre ad essere intelligenti, sono assai rustici, frugali, pazienti, umili, sobri e nel lavoro sono sempre molto forti e generosi."
(Niso Cini Direttore del parco)
(da:" Il Parco Faunistico del Monte Amiata e l'Area Geografica del Monte Labbro a cura di Lucio Niccolai ed. I Portici 1996)

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Pagina pubblicata il 11-2000 - Aggiornato il 13-Set-2017