

Appello (ufficiale) della IVˆedizione della Marcia
di Barbiana 2005
Da Barbiana per la scuola eguale e libera
Per la quarta volta, Vicchio e il Mugello accoglieranno, il 29 maggio 2005,
tutti coloro che sono appassionati al futuro civile e democratico dell'Italia,
per camminare con noi fino alla scuola di Barbiana.
La marcia ha rappresentato, in questi aridi anni di liberismo e dissipazione,
un punto alto di impegno e lotta, ha rivitalizzato attorno all'esperienza
di Don Milani le radici di una grande avventura educativa che ha cambiato
la scuola italiana. Questa avventura ha segnato l'etica professionale di
migliaia di insegnanti, avendo nel cuore l'eguaglianza delle opportunità,
la democrazia, la libertà critica di tutti e di ciascuno.
Non è con nostalgia che riprendiamo ancora una volta il nostro cammino
verso Barbiana, senza bandiere e senza slogan, ognuno col suo passo. È invece
con la consapevolezza che di quel pensiero educativo il nostro Paese ha bisogno
oggi come ieri, forse oggi ancora più di ieri.
Sono infatti nuove nelle forme, ma uguali negli esiti, le sfide che la modernità globalizzata
pone alla democrazia. Crescono le diseguaglianze, aumenta la selezione sociale,
calano i finanziamenti all'istruzione.
Si esaltano gli egoismi e le separazioni. Si fa dei nostri figli stupidi
consumatori, pieni di cose ma non di se stessi e della loro giovinezza. La
scuola diventa
un mercato. Chi non ce la fa ci pensi la società.
Ma questo pensiero, che non a caso ha detto sì alla guerra in Iraq,
produce un paese impaurito.
Noi vogliamo dare, invece, speranza al pessimismo delle famiglie sul futuro
del paese e dei propri figli.
L'Italia non è quel paese di spot, egoismi, superficialità che
qualcuno vuol spacciare per modernità.
L'Italia della scuola e delle famiglie reali è un paese che crede
ancora in un idea sociale dell'istruzione.
Non è un caso che in questi anni non sia affatto cresciuto il consenso
per le proposte conservatrici della Moratti, per il suo modello educativo
paternalistico e liberista, teso a smontare il ruolo della scuola pubblica.
Non è un caso che la cultura della destra non ha vinto soprattutto
nei cuori educativi delle migliaia di persone che ci lavorano e non ha incantato
neppure i genitori.
C'è un paese reale, figlio di Barbiana. Chiede eguaglianza e libertà,
una scuola comunità, un'educazione serena e non adultistica, meno
consumista e più dialogante tra generazioni. Un paese che torni ad
amare i propri bambini, senza perderli tra uno spot e l'altro.
A questa Italia, che chiede eguaglianza e non crede alle sirene liberiste,
dobbiamo riprendere a parlare con maggior coraggio del passato. Il futuro
del mondo è nel respiro dei bambini che vanno a scuola.
La speranza deve ripartire dal primo e fondamentale insegnamento di Don Milani:
il problema della scuola è i ragazzi che perde, da quei ragazzi che
oggi più che nel decennio scorso pensano che la scuola non serva a
nulla, che loro non siano fatti per la scuola. Quelli a cui la scuola sembra
non aver nulla da dire.
Ancora una volta, camminando verso Barbiana, vogliamo offrire un'occasione
per dare forza al movimento pluralista e democratico che nel paese, nelle
scuole, nelle autonomie locali, tra gli studenti, nelle associazioni professionali
e sindacali, esprime passione civile e culturale per migliorare il nostro
sistema formativo.
Per una scuola delle città e dei paesi, comunità nella comunità.
Democrazia e gioia del futuro.
Solo una scuola socratica e laica può essere una radice di civiltà che
ci aiuti a rendere più umano il pianeta e ad essere parte di quella
cultura della solidarietà e della fratellanza che è l'unica
via contro la barbarie degli egoismi, delle ideologie separative, dei liberismi.
Con la Costituzione e i nostri figli nel cuore, fratelli di valori comuni
per tutti e per sempre: libertà, uguaglianza, pluralismo, solidarietà.
Carovani Giuseppe, Sindaco di Calenzano
Chiavacci Antonella, Sindaco di Montespertoli
Domenici Leonardo, Sindaco di Firenze
Lorini Elettra, Sindaco di Vicchio del Mugello
Martini Claudio, Presidente della Regione Toscana
Renzi Matteo, Presidente della Provincia di Firenze
Tagliaferri Stefano, Presidente della Comunità Montana del Mugello
Programma della marcia di Barbiana 2005
Organizzazione e informazioni
Il percorso della marcia
La marcia non avrà un "ordine" precostituito,
né una testa né una coda. La partenza è prevista da
Ponte Vicchio attorno alle ore 10:30.
Le indicazioni aiuteranno nel percorso. Ognuno farà la sua marcia
con il suo passo.
Il percorso è in buona parte ombreggiato, è in leggera salita
fino alla chiesa, alla scuola e al cimitero di Barbiana, dov'è sepolto
Don Milani. Sono prevedibili due ore a passo lento per l'andata e un'ora
e mezzo per il ritorno (6,2 km per chi parte da Ponte a Vicchio per arrivare
alla Chiesa di Barbiana con un dislivello di 300 metri ).
La strada è buona, parte in asfalto, parte in terra battuta. Vi
suggeriamo scarpe da passeggiata.
Nel percorso della marcia, circa a metà del tragitto,
al lago Viola in località Fabbrica, è previsto un punto di
ristoro, sono inoltre previsti alcuni punti attrezzati per la distribuzione
di acqua
minerale e qualche servizio igienico chimico. Vorremmo lasciare Barbiana
come l'abbiamo
trovata. Per gli alimenti vi preghiamo di arrangiarvi individualmente.
Nella zona di Vicchio i negozi alimentari saranno aperti.
Al termine
della marcia, al lago Viola, sono previsti a partire dalle 14.30 il saluto
del Sindaco e una serie di interventi, di musiche,
di testimonianze.
La marcia rappresenta un gesto di alto valore simbolico che ci accomuna
tutti.
Per questo non prevediamo che durante la marcia vi sia alcuno striscione,
bandiera o altra insegna di organizzazione. Saliremo tutti insieme
così come
siamo.

