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"La città degli Uffizi":
Jacopo del Casentino
e la pittura a Pratovecchio nel
secolo di Giotto
14 giugno -19 ottobre 2014 - Teatro degli Antei,
Pratovecchio, Arezzo
La mostra a Pratovecchio vuole portare all'attenzione
di un maggior pubblico lo straordinario patrimonio d'arte locale ponendolo
in dialogo con i capolavori
conservati nella Galleria degli Uffizi. Un incontro frutto di un progetto, “La
città degli Uffizi”, ideato e guidato dal direttore
della Galleria degli Uffizi Antonio Natali. In questa mostra nel Casentino,
la quattordicesima della
serie, il percorso è ideato all’insegna
della storia, della cultura e dell’arte e vede il territorio come
luogo dove ritessere e riproporre ai visitatori gli antichi legami con
Firenze. L'esposizione
prende spunto dalla figura "di Jacopo di Landino, pittore nativo
di Pratovecchio che Vasari
identificava con quel Jacopo del Casentino, contemporaneo di Giotto, di
cui la Galleria degli Uffizi possiede l'unica opera firmata, il piccolo
trittico donato da Guido Cagnola alla Galleria nel 1947". Nelle immagini,
subito sopra, (©www.zoomedia.it vanna innocenti 13 giugno 2014) si
vedono il trittico, un altarolo da viaggio e l'ingrandimento della firma
apposta lì sopra da Jacopo del Casentino.
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Luogo ricco di storia, oltre che di bellezze naturali,
il Casentino conserva,
tutt' oggi, molti capolavori d’arte medievale e rinascimentale che attestano
i suoi stretti legami con Firenze, sviluppati grazie ai floridi commerci e all’appartenenza
dell’intera area alla vasta diocesi di Fiesole.
Nell'immagine a sinistra,
l'animata scena con le stigmate di San
Francesco
inserita nel paesaggio casentinese, particolare del Trittico portatile
degli anni 1320-1325 di Jacopo del Casentino: Madonna col Bambino
in trono, angeli e i santi Bernardo di Chiaravalle e Giovanni Battista;
stigmate
di
San
Francesco,
santa
Maria Maddelena e una santa martire; crocifissione.
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©www.zoomedia.it vanna innocenti 13 giugno
2014.
Nel percorso nel teatro degli Antei si
documentano i legami, le tendenze e le trasformazioni artistiche di quegli anni
attraverso opere come la tavola della Madonna col Bambino in
trono e angeli di Romena, oggi conservata nella Chiesa del SS.
Nome di Gesù a
Pratovecchio, del Maestro di
Varlungo realizzata negli anni intorno al 1300 e di cui si propone il particolare
e significativo volto della Madonna.
©www.zoomedia.it
vanna innocenti 13 giugno 2014
Un frammento di affresco staccato di Taddeo Gaddi giunge in mostra dal castello
dei
Conti
Guidi
di
Poppi; l'opera fu gravemente gravemente danneggiata nella seconda guerra mondiale;
adesso è
stata restaurata ed è stato
ricostruito in un finto
polittico
a cinque scomparti; l'opera raffigura la Madonna col Bambino e santi.
©www.zoomedia.it
vanna innocenti 13 giugno 2014
Anche il Graduale miniato risalente agli anni 1330 - 1340 (nell'immagine,
dal manoscritto prestato alla mostra dalla Biblioteca Rilliana di Poppi,
si vede la
lettera
V
miniata
con la scena della Natività della Vergine),
testimonia
l’esistenza
di una vivace vita artistica locale che ebbe inizio alla fine del
XIII secolo e che proseguì nella seconda metà del Trecento come
anche testimonia il trittico datato 1357 proveniente dalla chiesa del Santissimo
Crocifisso
di
Pagliericcio nel Comune di Castel San
Niccolò.
©www.zoomedia.it vanna innocenti 13 giugno 2014
Dal trittico del Maestro di Barberino proveniente dalla chiesa
suddetta nel Comune di Castel San
Niccolò, proponiamo un particolare del "sontuoso
tessuto d'argento
decorato
a
motivi geometrici neri e rossi" che ricopre interamente il trono della Madonna
col
Bambino, san Michele Arcangelo e san Giovanni Battista.
©www.zoomedia.it vanna innocenti 13 giugno
2014
"La città degli Uffizi": Jacopo
del Casentino e la pittura a Pratovecchio
nel secolo di Giotto
©www.zoomedia.it vanna innocenti 13 giugno
2014 - “La città degli Uffizi”:
Jacopo
del Casentino e la pittura a Pratovecchio
nel secolo di Giotto
©www.zoomedia.it vanna innocenti 13 giugno
2014
Nella prima sala del Teatro degli Antei l'allestimento delle opere
realizzate tra la fine del secolo XIII e l'inizio del '400, "testimonianze
di pittura tardogotica riconducibili
a maestri
affascinanti e sofisticati come il Maestro della Madonna Straus,
il Maestro di Borgo alla Collina, recentemente identificato con Scolaio
di Giovanni, Giovanni Toscani, pittori che portarono in Casentino
le tendenze più alla moda della pittura fiorentina di quel
momento rappresentate da Lorenzo Monaco e Gherardo Starnina".
©www.zoomedia.it vanna innocenti 13 giugno 2014
La tempera su tavola proveniente dalla chiesa di San Romolo di Valiana
nel Comune di Pratovecchio Stia, del Maestro della Madonna Straus
degli anni 1380-85: Vir dolorum tra un santo Papa, la Madonna,
san Giovanni Evangelista, san Longino e i simboli della Passione.
©www.zoomedia.it vanna innocenti 13 giugno
2014
Un momento della conferenza stampa della mostra che è stata curata,
come il catalogo (Maschietto Editore), da Daniela Parenti
e da
Sara
Ragazzini
ed è stata promossa
dal Comune di Pratovecchio Stia con la Direzione Regionale per i
Beni Culturali
e Paesaggistici
della Toscana, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per
il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico
della Provincia di Arezzo e la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della
città di Firenze, oltre alla Provincia di Arezzo, la Diocesi
di Fiesole, la Proloco Pratovecchio e la Galleria degli Uffizi.
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