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MITO

Hermann Fitzi
   

 

Fitzi mito

Caccia al leone

Hermann Fitzi

Un giorno, mentre con un amico attraversava il Mugello, Hermann Fitzi fu attratto dalla tranquilla bellezza di quella terra d'artisti. Era venuto in Italia, nel 1956, a ventun anni per frequentare l'Accademia di Belle Arti di Firenze, dopo aver concluso gli studi a Zurigo e Neuchatel. Come maestro aveva avuto Ottone Rosai e dopo la morte di questi aveva studiato pittura all'Accademia della Grande Chaumière di Parigi, tornando poi a stabilirsi a Firenze. Da sempre appassionato di grandi formati cercava un luogo, che gli fornisse spazio sufficiente per il suo lavoro. Fu così che si stabilì nei pressi di Dicomano, dove da allora vive. Alla fine degli anni '60 Fitzi, sotto l'nflusso dell'espressionismo astratto, conosciuto nel corso di un soggiorno a New York, aveva lasciato la pittura figurativa per quella informale. Pur ottenendo risultati apprezzabili, presentati nell'ambito delle mostre di arte-cronaca degli anni '70, Fitzi ritorna a partire dal 1978 alla figurazione. Attraverso un lavoro di ricerca e di confronto con i grandi modelli classici sviluppa una nuova forma pittorica, che si colloca fra il realismo magico e la tradizione metafisica. Vivo è soprattutto il suo rapporto con la classicità ellenica, non imitata, ma piuttosto calata all'interno delle contraddizioni del moderno. Tanto che il suo stile è stato definito col termine ossimorico di "neoantico". A partire dagli anni '80 i quadri di Fitzi sono stati presentati in mostre tenutesi in Francia, Inghilterra, italia, Germania e Svizzera ed oggi infine in Mugello, sua terra di adozione.

   

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27 maggio 25 giugno 2000 - CASTELLO DEL TREBBIO - Pontassieve - Firenze


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Aggiornato il 16 Giugno 2000