Com’è piccolo il mondo e leggero nelle
tue mani! Dino Campana
©www.zoomedia.it vanna innocenti 2007
Antonio Possenti e i dipinti "Nel sogno abitato storie dipinte per Dino
Campana"
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Antonio Possenti con Giuseppe Matulli durante l'anteprima della mostra
dedicata
a Dino
Campana nella Sala
d'arme
©www.zoomedia.it vanna innocenti 2007
"Immaginerà con quale schifo sono obbligato a ricorrere a questi
miserabili succhiatori del miglior sangue d'Italia che si chiamano editori" didascalia
citazione del dipinto "Gli editori"
di Antonio Possenti nella mostra dedicata a Dino
Campana" nella Sala
d'arme - Firenze
Antonio Possenti dedica all’opera e alla vita di Dino
Campana, in occasione del settantacinquesimo anniversario della scomparsa
del poeta, la mostra
che si apre giovedì 28 giugno e rimarrà aperta fino al 29
luglio 2007 nella sala
d'arme di Palazzo
Vecchio a Firenze.
Possenti Nel sogno abitato. Storie dipinte per Dino
Campana, è promossa
dal Comune di Firenze, Assessorato alla Cultura e curata da Giovanni Faccenda.
Dopo le mostre dedicate ai poeti: Arthur
Rimbaud ( Firenze 1999), Giovanni Pascoli (Castelvecchio Pascoli 2005),
Federico Tozzi (Siena, 2006), l'esposizione dedicata
al Campana
propone quarantacinque opere nate dalla "traduzione
di quel linguaggio poetico in una lingua lirica,
visionaria, realistica e fantastica al tempo stesso. Possenti si è immedesimato – lui
stesso parla di transfert – nelle
passioni letterarie e amorose, nei viaggi, nei miti, nelle violente critiche
al sistema culturale, nella vena di follia che ha attraversato tutta
la breve vita del poeta, traducendole in opere pittoriche piene di spunti
narrativi autonomi, intuizioni sorprendenti, riferimenti chiari ma che
conservano intatto l’enigma.
La rivisitazione iconografica, che Possenti conduce intorno alla leggendaria
parabola esistenziale di Campana, tocca gli episodi più significativi:
l’adolescenza inquieta a Marradi segnata dal rapporto morboso con
la madre; le prime fughe verso Milano, Genova, il Canton Ticino, la Francia,
e la partenza tanto sognata per il Nuovo Mondo, l’Argentina, Buenos
Aires e la Pampa; la Firenze ostile che lo tiene a distanza dai suoi
cenacoli culturali; Soffici e
Papini che smarriscono l’unica copia del manoscritto
Il più lungo
giorno, e lui – come leggenda vuole – che
lo riscrive in poco tempo, e anche meglio, fino a pubblicarlo a proprie
spese con il nuovo titolo, Canti orfici; la tormentata e passionale relazione
con Sibilla Aleramo; il lungo pellegrinaggio verso la Verna; l‘internamento
nei vari manicomi fino alla reclusione definitiva in quello di Castelpulci.
I temi s’intrecciano – sonno e veglia, la notte e il viaggio,
il bestiario - tanto da scoprire più d’una analogia biografica,
culturale e sentimentale tra Campana e Possenti. I miti campaniani diventano,
per l’artista lucchese, pretesti di racconto, di pittura, di vere
e proprie escursioni fantastiche: rivivono, così, le città portuali,
le enormi prostitute, la schiava adolescente che ha fatto palpitare più d’una
generazione. E l’estrema deriva del manicomio."
La mostra è collegata al Premio
Letterario “Dino Campana” che
si terrà a Marradi ad ottobre 2007. Note
di Antonio Possenti - Catalogo Vallecchi
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Arte: mostre
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