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Arte: mostre in Italia

LA CORTE ARTE CONTEMPORANEA

GIANNI CAVERNI e AROLDO MARINAI
Passatempo (1956-2006)
 
Firenze, Galleria “La Corte Arte Contemporanea”

Firenze, La Galleria “La Corte Arte Contemporanea” presenta la mostra “Passatempo 1956-2006” di Gianni Caverni e Aroldo Marinai.
Curatore Cosimo Chiarelli.
 
Sia i lavori di Gianni Caverni (“Ho quasi paura che si perda”) che quelli di Aroldo Marinai (“Mopso Nisa Datur”) indagano, con diverse prospettive, il tema della memoria.
Per entrambi gli artisti, il punto di partenza è il recupero e il riuso di fotografie appartenute ad un vissuto personale (proprio o di altri) che vengono “combinate” con altre immagini (personali o storiche) come in un gioco, da cui il titolo della mostra “Passatempo”.

Caverni e Marinai lavorano sul fragile confine che separa passato e presente, realtà e finzione, sfruttando le possibilità offerte dalla fotografia, che certifica inequivocabilmente l’esistenza, ma allo stesso tempo può anche modificarla e modellarla in una creazione nuova e originale.

Se dunque la fotografia familiare è il punto di partenza comune ai due artisti, ciascuno compie una profonda elaborazione concettuale che si declina in modi differenti: elegiaco, sentimentale ed affettivo, Caverni; più politico, collettivo ed epico, Marinai.
 
Diciotto fotografie quadrate di 30 cm per lato, sono i lavori che Gianni Caverni presenta per la prima volta in mostra. Il progetto inizia con il ritrovamento casuale, in una vecchia busta di fotografie di famiglia, delle foto di un viaggio dei genitori a Roma nel 1956, a bordo della loro FIAT seicento fiammante. “Vi si vede mia madre e mio padre, mai insieme, in pose classiche, in luoghi canonici della città”. A distanza di cinquant’anni, Caverni decide di tornare con la moglie nei luoghi visitati dai genitori, con la deliberata intenzione di confondere le tracce, sovrapponendo alle immagini di allora quelle di adesso. Così facendo finisce per mescolare le rispettive biografie e le rispettive identità, per ricreare una memoria affettuosamente condivisa che le sottrae all’inesorabile scorrere del tempo.

Il gioco portato avanti da Aroldo Marinai è allo stesso tempo essenziale e complesso. Anche qui, come per Caverni, il punto di partenza sono le immagini ritrovate casualmente, questa volta su una bancarella a Budapest nel 2006. Cinque lavori dove si combinano e confrontano le foto della rivolta di Budapest del 1956 con i momenti di un’anonima famiglia ungherese: amore, matrimonio, luna di miele, maternità e vecchiaia.
Su questa elementare sintesi binaria (pubblico/privato; Storia/storia) irrompe dal lontanissimo passato il canto disperato di Damone (Virgilio, Bucoliche, Egloga VIII) per il tradimento dell’amante, che urla la sua protesta esistenziale per l’ingiustizia subita. Un grido che sconvolge l’ordine precostituito delle cose (“a questo punto i grifoni si accoppieranno alle cavalle, e subito dopo le timide daine verranno a bere con i cani”) che spiazza ogni certezza, comprese quelle di noi spettatori.

Passatempo 1956-2006 – Gianni Caverni e Aroldo Marinai
a cura di Cosimo Chiarelli
Dal 28 giugno al 15 luglio 2006
orario d’apertura dal Martedì al Sabato ore 10-12 e 16-20 e per appuntamento - La Corte Arte Contemporanea, Via de’ Coverelli 27 r - Firenze

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