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VENERDÌ 23 GENNAIO ore 15.30
E SABATO
24 GENNAIO ore 15.00 e ore 16.30 2009 VESPUCCI
e la MODERNITÀ Manifestazioni conclusive delle celebrazioni
del V Centenario del viaggio di Amerigo Vespucci - Palazzo Vecchio,
Sala dei Dugento
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Venerdì 23 gennaio 2009, ore
17.00 - Presentazione del volume FIGURE CON PAROLE (edizioni
Museo Marino Marini, 2008)
Dialoghi teatrali di Roberto Piumini - Fotografie di Hide Ashizawa
- A cura di Cristina Bucci e Chiara Lachi - Ne parleranno Carlo Sisi,
Presidente del Museo Marino Marini, Eugenio Giani, Assessore alla
Cultura del Comune di Firenze, Claudio Rosati,
Regione Toscana e gli autori.
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Venerdì 23 gennaio 2009, ore
17 "I
respiri del silenzio" di Adriano Meis
presentazione
del libro ala Biblioteca Comunale di Bagno a Ripoli
Via di Belmonte, 38 – Bagno a Ripoli Località Ponte
a Niccheri Firenze
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Mercoledì 21 Gennaio 2009 ore
17.00 Palazzo Vecchio - Salone De’ Dugento la FONDAZIONE “IL
FIORE” presenta L’ ANIMA E LA MEMORIA - Percorso
poetico di ALBERTO CARAMELLA - Letture di Maria Grazia Beverini Del
Santo e Paola Lucarini - Fisarmonica Classica - Daniel Stratznig
- Musiche di J. S. Bach, A.Piazzola, S.Gubaidulina
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Mercoledì 14/gennaio 2009 JULES e JIM di
F. Truffaut, vertigo d’amore, grande inno alla vita e alla
morte alla Biblioteca delle Oblate (via dell'Oriuolo 26) alle ore
20.30
2000-2009
Dieci anni di cinema classico CUC - CENTRO UNIVERSITARIO CINEMATOGRAFICO
- FIRENZE 12 NOVEMBRE 2008 / 25 FEBBRAIO
2009
Ingresso con tessera Amici dell'Alfieri (disponibile all'ingresso
delle Oblate) o con invito ARDSU per gli studenti universitari.
Jules
e Jim di François Truffaut, film francese del
1962 con Jeanne Moreau, Oskar Werner, Henri Serre, Marie Dubois,
Boris Bassiak, capolavoro della Nouvelle Vague. Tratto da un romanzo
di Henri-Pierre Roché, Jules e Jim narra la storia di Catherine
la quale, nella Parigi degli anni Dieci del Novecento, si innamora
di due studenti che abitano nel quartiere di Montparnasse, l’austriaco
Jules e il francese Jim, e tratta dell’amicizia tra i due ragazzi,
del loro amore per Catherine, della guerra mondiale che divide il
francese e il tedesco, dell’atmosfera umida della Parigi del
dopoguerra.
Il film, il primo che François Truffaut ricava dall’opera
dello scrittore (il secondo sarà, nel 1971, Le due inglesi),
fu definito dallo stesso regista “un inno alla vita e alla
morte”, un modo nuovo di raccontare il volto libero di un amore
che non obbedisce a regole e convenzioni. In questo capolavoro, Truffaut
riproduce la scrittura leggera e acuminata di Henri-Pierre Roché in
immagini eteree, quasi sospese. La libertà della cinepresa
e la noncuranza ariosa con cui i personaggi sanno accogliere tristezze
e piaceri dell’esistenza sono quelle di un film di Renoir,
mentre la luce del bn di Raoul Coutard illumina il volto di Jeanne
Moreau e sa coglierne il sorriso “da statua arcaica”,
pensoso e colmo di mistero.
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