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Don Milani. La vita
Una biografia controcorrente di Mario Lancisi - prefazione di Luigi
Ciotti Qualche domanda a: Mario
Lancisi
Qualche domanda di Vanna Innocenti a Mario Lancisi per
conoscere qualcosa in più sul
suo rapporto con don Lorenzo Milani
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Quali furono le motivazioni, quando, dove e cosa hanno
spinto Lancisi a conoscere e a scrivere di don Milani e la sua
scuola?
"Tutto è nato, come per Lettera a una professoressa,
da una bocciatura. Figlio di contadini, gente povera, anche di
cultura, io ho fatto
il liceo classico, ma in prima ginnasio sono stato bocciato. Bocciato
in malo modo. Non mi fu detto: tu non hai studiato, ma tu non
sei dotato per questa scuola. Incerto se proseguire o andare a lavorare,
mi sono
imbattuto in Lettera a una professoressa. Un testo
che mi ha rovesciato l'anima e il corpo. Quel testo milaniano
mi ha detto:
nessuno è nato
stupido. Tutti abbiamo l'intelligenza per capire. Don Milani
mi ha dato la coscienza di me e la voglia di lottare. Così sono
andato avanti e da quel momento la mia esperienza scolastica è andata
a gonfie vele. Da lì è nata la passione per il
priore di Barbiana. Il resto è venuto di conseguenza.
Poiché l'unica
cosa che so fare è scrivere cerco di far conoscere don
Milani attraverso la penna. E spero anche con l'esempio di
vita."
Quali motivazioni, da allora e fino ad oggi, portano
Mario Lancisi a proseguire il suo lavoro su don Milani ?
"L'idea
grande che don Milani sia uno dei rari uomini che Dio manda
in terra a lune molte alterne. "E i suoi non lo capirono...":
infatti fu esiliato a Barbiana."
Quali prospettive, scopi, personali e sociali, sono ancora
ispirati da don Lorenzo Milani?
"Don Milani è il
Vangelo vissuto nella carne e nell'intelligenza di un giovane
prete ebreo. Il Vangelo tutto spiega e tutto ispira.
Così don Lorenzo. Basta leggerlo come si legge il Vangelo:
con cuore puro."
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