Nella tribuna D'Elci si giunge attraverso la
porta posta circa a metà nella
parete destra dell'antica
Sala di lettura della
Biblioteca
Medicea Laurenziana. Si perviene nella sala di lettura salendo
la monumentale scala del Ricetto o Vestibolo. Uno spazio concepito
come "un
preludio oscuro alla luce della Sala di lettura"
Nell'immagine a sinistra si vede la rampa centrale, a gradini ellittici,
del "tripartito" scalone in pietra
serena realizzato dall'Ammannati, su disegno di Michelangelo,
nel 1559.
In alto il soffitto intagliato in legno di tiglio degli
anni 1549-1550 realizzato su disegno del Buonarroti da Giovan Battista
del Tasso e Antonio di Marco di
Giano detto il
Carota.
I motivi ornamentali e le immagini simboliche presenti
negli arredi, nel soffitto, nelle vetrate e nel pavimento (realizzato
dal 1548 da Santi Buglioni su disegno del Tribolo in terracotta
rossa
e
bianca),
richiamano ed alludono alla dinastia medicea, committenti della biblioteca.
Lorenzo il
Magnifico (1449-1492)
ebbe l'idea di costruire una biblioteca pubblica dove trasferire
la sua estesa collezione privata di manoscritti. Una collezione dal
grande valore umanistico iniziata
dal nonno Cosimo il Vecchio (1389-1464) e con Lorenzo arricchita
e giunta all'apice dello splendore.
Fu però il nipote Giulio (1478-1534), divenuto papa col nome
di Clemente VII (1523), che mise in pratica la realizzazione
della biblioteca affidandone il progetto a Michelangelo Buonarroti
(1475-1564).
La Biblioteca venne aperta al pubblico nel 1571.
Nell'immagine a sinistra si vede la decorazione del bicromo pavimento
in terracotta realizzato come una tarsia marmorea.
"… ed in
Firenze il pavimento della libreria di San Lorenzo fatto fare dal
Duca Cosimo: e tutte sono state condotte con tanta diligenza, che
più di
bello non si può desiderare in tale magisterio"
(Giorgio
Vasari, Le vite de’ più eccellenti Pittori Scultori
ed Architettori scritte da Giorgio Vasari Pittore Aretino con nuove
annotazioni e
commenti di Gaetano Milanesi, vol. I, Firenze, 1878.)
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