La famiglia cosmopolita
delle Ericaceae comprende
arbusti ed alberi per oltre 2000 specie. Molte piante di questa
famiglia riescono a vivere in terreni acidi (ricchi
di silicio) con scarsa presenza di elementi nutritivi,
sviluppando anche forme di associazione della
radice col micelio di alcuni tipi di funghi (micorriza).
L'erica arborea è una
pianta sempreverde, tipica della macchia mediterranea, cresce
spesso associata al corbezzolo (Arbutus unedo,
pianta appartenente alla Famiglia delle ericaceae con
la caratteristica di presentare contemporaneamente
i fiori e i frutti in autunno), e con
questa rappresentano specie arboree indicatrici. Entrambe rappresentano
la prima fase della ripresa vegetativa
del suolo dopo un incendio.
L'erica si trova
normalmente nel sottobosco di querceti e castagneti.
Le ramificazioni di
eriche legate in fascina sono utilizzate per fare scope, usate per
l'esterno nelle strade e nei giardini, e un tempo potevano costituire
le coperture e le pareti di abitazioni povere e capanni.
Per ottenere i bozzoli per la filatura della seta, i bachi
erano posti,
spesso, su rami di erica.
La parte inferiore della ceppa, era "cotto" (combustione
interrotta) nella carbonaia nel bosco, per ottenere un carbone
in grado di sviluppare molto calore. Il carbone da legno d'erica
come il carbone da legno
di castagno era richiesto
nelle officine dei fabbri per la forgiatura
del ferro.
Il legno rossiccio di erica arborea è duro
e pregiato, ed è il materiale più utilizzato
nella costruzione dei fornelli da pipa. Una realizzazione spesso
artigianale
e creativa, la parte utilizzata per ottenere
la pipa è quella
nodosa della base, in angolo, il cosidetto "ciocco".
L'erica arborea fiorisce in
primavera. I fiori hanno interesse
apistico ed officinale.
v.innocenti
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