![]() |
FESTA
PRIMAVERA 2000
|
|
|
Ciliegio Gambolungo: i frutti
"Dal testo: Il germoplasma del ciliegio, A.R.S.I.A., Istituto sulla Propagazione delle Specie Legnose CNR Regione Toscana - a cura di Giancarlo Roselli e Pierluigi Mariotti" Non si hanno notizie sull'origine di questa cultivar. Il nome, che è chiaramente in relazione alla lungheza del peduncolo, non è riportato nella letteratura storica consultata. Nel campionario di ciliegie dipinto dal Bimbi (1699) è rappresentata la varietà "Spillabuco" caratterizzata da un lungo e sottile peduncolo e Basso (1982) riporta che il Mariti considerava tale varietà fra le «meritevoli nelle colline pisane»; ma il confronto fra i principali caratteri morfologici (colore dell'epicarpo, forma e dimensione del frutto) sembra comunque escludere tale sinonimia. Questa cultivar era abbastanza diffusa nel comune di Lari, ma attualmente è scarsamente coltivata o viene sovrinnestata con cultivar più recenti. «La salvaguardia
e la valorizzazione del germoplasma animale e vegetale toscano rappresenta
uno dei più importanti impegni che si è assunta la Regione
Toscana, attraverso l'emanazione della Legge Regionale n. 50 del 16 luglio
1997 sulla "Tutela delle risorse genetiche autoctone". L'attività
di ricerca e di recupero delle vecchie cultivar o razze di interesse agricolo
diventa così, fondamentale per la conservazione di un patrimonio
genetico locale che altrimenti rischia di scomparire. L'elevato valore
ambientale che costituiscono le cultivar, le popolazioni, le razze, gli
ecotipi, ecc. che sono a rischio di erosione genetica, avvalorano ancora
di più l'importanza della salvaguardia del germoplasma locale.
...
|
||||
![]() |
![]() |
|||
|
||||
ZOOMEDIA
e
|
![]() |
E-mail: zoomedia
- © 2000 |