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Il
capriolo
Il capriolo
è il più piccolo e diffuso tra i cervidi italiani.
Durante la stagione riproduttiva, l'estate, i maschi emettono degli
"abbaii" simili a quelli di un cane per difendere il proprio
territorio.
Il capriolo è presente praticamente in tutto il Mugello,
e la sua ricomparsa è dovuta ad una naturale ricolonizzazione
della popolazione presente nelle Foreste Casentinesi. Inoltre
in molte zone collinari intorno a Firenze sono state effettuate
liberazioni di caprioli da parte del Corpo Forestale dello Stato.
Il capriolo maschio ha un piccolo palco a tre punte che ha un accrescimento
annuale: la crescita inizia a novembre, e verso il mese di ottobre
il palco cade, dopo il periodo degli amori che coincide con l'estate.
Durante quel periodo i maschi delimitano il proprio territorio con
abbaii, marcature olfattive e raspate sul terreno.
Le femmine non hanno il palco e la macchia bianca posteriore con
una tipica forma di cuore rovesciato.
Il capriolo è molto elusivo e vive preferibilmente nelle
zone boscate caratterizzate da alternanza di bosco ed aree aperte.
Ha uno stomaco molto piccolo ed è quindi obbligato ad uscire
dal folto della vegetazione per nutrirsi, molte volte durante il
giorno, esponendolo a rischio di predazione, da parte del lupo o
di cani vaganti. A chi va a camminare nei mesi primaverili può
capitare di trovare dei piccoli di capriolo, apparentemente abbandonati
dalla madre. E' un grosso errore toccarli o portarli via, perché
così facendo l'animale sarà costretto a passare il
resto della propria vita in cattività, mentre la madre sarebbe
tornata dal piccolo dopo poco tempo.
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