La Festa di San Giovanni nel tempo
Da sempre la nascita
del Battista (24 giugno) è celebrata con grandi
festeggiamenti che coinvolgono l’intera Firenze.
In principio le celebrazioni avevano inizio con la solenne processione
di tutto il clero della cattedrale dalla porta principale del Duomo
fino ad entrare, attraverso la porta detta "del Paradiso",
nel Battistero. Il corteo percorreva un itinerario tra i due edifici,
che li rendeva così facenti parte di un unico luogo sacro:
per evidenziare ancor di più questo passaggio e il suo significato
unificatore, il corteo passava sotto una copertura di teli detta "cielo".
Inizialmente, veniva fatto portare un cero in Battistero da ogni uomo
che avesse compiuto i quindici anni. Dopo i Vespri del 23 sera, questi
ceri venivano offerti, con altri doni votivi: parte dei ceri veniva
fatta ardere all'interno del Battistero per tutto l'anno, quelli che
rimanevano erano in genere venduti per provvedere alla manutenzione
della Chiesa. Questi ceri venivano trasportati in genere a mano: quelli
più belli ed arricchiti con figure di cartapesta o legno dipinto
erano invece portati su carretti: nasce qui la tradizione del Carro
di San Giovanni.
Ancora oggi l’Offerta della cera rimane, seppur semplificata:
il corteo composto dal Sindaco, Forze Armate, Società
di San Giovanni Battista, rappresentanze dei Quartieri e altre Autorità
che, dietro al Gonfalone di Firenze, si dirigono fino al Battistero,
ove sono accolti dal clero della cattedrale, già riunito
qui per cantare parte dell’ufficio divino in onore del Patrono.
Ricevuta l’offerta simbolica della cera, l'Arcivescovo, con
il resto del clero e il corteo, torna processionalmente in S.
Maria
del Fiore per la Messa solenne delle 10,30.
Già nel 1200, i festeggiamenti e le celebrazioni duravano
più giorni, durante i quali gli artigiani erano tenuti ad esporre
alla città i loro migliori lavori. Sempre in questo periodo
avevano luogo due palii: il primo, quello dei cocchi, alla vigilia
di S.Giovanni, era corso in Piazza Santa Maria Novella da quattro
cocchi di legno inizialmente, fino ad arrivare, nei tempi più
attuali, alle berline. Il secondo si teneva invece il pomeriggio del
giorno di S.Giovanni: il palio dei berberi (o "barberi")
era una corsa di cavalli che prendeva il nome proprio dalla razza
delle cavalcature usate. Secondo Villani, quella dei palii è
una tradizione risalente addirittura al 405 d.C. e il primo si corse
inizialmente attraverso via Palazzuolo e poi (dal 1391) per Borgo
Ognissanti e via della Vigna nuova. Ai nostri giorni, il palio è
"sostituito" dalla finale del “calcio storico”
fiorentino, anch’essa facente parte della tradizione fiorentina.
La sera di S.Giovanni, poi, il Comune di Firenze e la Società di
S.Giovanni Battista organizzano uno spettacolo di fuochi d'artificio
che portano
alla memoria i falò festosi del solstizio di estate, in uso
già in epoca pagana e passati in seguito a caratterizzare
la festa del Battista, da noi come in altri luoghi.
"
I fuochi d'artifizio
della vigilia di San Giovanni si incendiavano ab antiquo sulla torre
di Palazzo Vecchio, e consistevano in razzi,
bombe e girandole; mentre sulla Piazza si bruciavano le fastella"...
Dal
1827 dato che "Piazza della Signoria era troppo ristretta per contenere
tanta gente che accorreva a Firenze per goder di quel fragoroso spettacolo,"
"i fochi" furono trasferiti al ponte alla Carraia: "delle luminarie
in Arno, ben pochi
oggi si ricordano; ma quando si usavano, quel tratto
del
fiume da Santa Trinita alla Pescaia era
come una visione fantastica, una fantasmagoria abbagliante. Le padelle
che illuminavano internamente le spallette, mandavano tanti riflessi,
che l'acqua mossa dai remi di centinaia di barche, rendeva abbaglianti
e stranissimi."
In tempi a noi più recenti lo spettacolo è stato trasferito
al piazzale Michelangelo.
Quest'anno i fuochi d'artificio sono stati organizzati con lanci da
due fronti:
dal piazzale Michelangelo e dal Forte
Belvedere ( il sei
luglio 2003 verrà riaperto dopo i restauri con una grande festa aperta
a tutti).

I fuochi dal piazzale Michelangelo © www.zoomedia.it 2003

I fuochi dal Forte Belvedere © www.zoomedia.it 2003
v.innocenti