San Giovanni
a Firenze
La scelta del Battista
come Patrono di Firenze risale alla dominazione longobarda, tra
VI e VIII secolo, nella Firenze convertitasi al Cristianesimo.
Precedente protettore della città era il Dio Marte, a cui
sembra fosse dedicato il Tempio su cui sorge ora il Battistero:
probabilmente per l’indole coraggiosa e battagliera, il
precursore di Gesù, personaggio retto ed inflessibile,
deve essere apparso un degno sostituto agli occhi dei fiorentini,
la cui comunità era fondata sul commercio e sul denaro.
L’effigie del Santo appare subito sul Fiorino, dietro il
Giglio, rendendo il Protettore della città garante della
lega metallica di cui é composta la moneta, che deve
contenere 3,54 grammi d’oro. Nasce in questo modo il
detto "San
Giovanni non vuole inganni".
Si hanno notizie di festeggiamenti in suo onore solo dal XIII
secolo, per il giorno del 24 giugno, ricorrenza della nascita
del santo.
Il Battistero, il "bel San Giovanni"
di Dante, e la piazza circostante sono in questo periodo
al centro della vita cittadina religiosa e politica: davanti
alle porte
si conclude la serie delle cerimonie, con il trasporto su di
un carretto di un enorme cero (e di altri più piccoli:
alcuni venivano consumati durante l’anno, altri erano
venduti per la manutenzione del Tempio), in un corteo che partiva
da Piazza
della Signoria. Nasce da questi festeggiamenti la tradizione
del Carro di San Giovanni, detto anche il "Brindellone", che
in seguito, e tutt’ora,
è riservato alle cerimonie pasquali.
(Laura Bartali)
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