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Archeologia

Antichi segni dell'uomo
Nel cinquantenario della fondazione dell'Istituto Italiano
di Preistoria e Protostoria
Antica testina del neolitico
©www.zoomedia.it v.innocenti - Mostra "Antichi segni dell'uomo" Firenze 2004
Volto femminile sull'orlo di un vaso, decorato con motivo a W colorato in rosso e marginato in nero - Dalla raccolta dei materiali riferibili al Neolitico ritrovati nella Grotta di Porto Badisco o dei Cervi (Otranto - Lecce - Puglia)

Dal 25 Novembre 2004 al 23 gennaio 2005 - Museo Archeologico Nazionale di Firenze - Via della Colonna 38, Firenze.

L'iniziativa con le sue sezioni documenta dagli esordi degli studi italiani sull’arte preistorica.
La Mostra è strutturata in sei sezioni, la prima descrive l'opera di Paolo Graziosi (Firenze n. 1906 m . 1988), il grande studioso di arte preistorica fondatore e presidente dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, ricercatore in Europa e in Africa che partecipò tra l'altro alla spedizione italiana sul K2 negli anni 1954-1960.
L'allestimento della seconda sezione illustra il riparo del Romito di Papasidero uno dei più importanti giacimenti italiani del Paleolitico (Cosenza) e si rifà all'indagine scientifica avviata da Paolo Graziosi nel 1963 e fino al 1968 che documenta la storia delle comunità di cacciatori-raccoglitori da circa 20.000 anni a 10.000 anni orsono.

La terza sezione propone con gigantografie e postazione informatica i risultati delle spedizioni nel Sahara libico; l'arte rupestre sahariana, le vicende climatiche e culturali, le raffigurazioni della grande fauna selvaggia sono riferite all'arco cronologico compreso tra gli 11.000 a 4.000 anni fa.

elefante nello stile della grande fauna selvaggia
©www.zoomedia.it v.innocenti - Mostra "Antichi segni dell'uomo" Firenze 2004
Descrizioni del percorso dinanzi al pannello con l'incisione su pietra dell'elefante nello stile della grande fauna selvaggia (Libia, In Galguien)

La terza e quarta sezione documentano siti archeologici italiani: le ricerche nella Grotta dei Cervi di Porto Badisco in Puglia e la scoperta del primo masso di Cemmo a Bergamo. Questo segnò l'inizio delle indagini che portarono all'attuale patrimonio d'incisioni della Valcamonica riferibili all'età dei metalli nel millennio tra il 3.400 e il 2.200 a.C..

Figure dipinte in relazione con la superficie rocciosa
©www.zoomedia.it v.innocenti - Mostra "Antichi segni dell'uomo" Firenze 2004
Figure dipinte da agricoltori-allevatori poste in relazione con la superficie rocciosa della Grotta dei Cervi dal curatore del percorso Ambrogio Galbiati

Infine la sesta sezione racconta la storia dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria.
"Antichi segni dell'uomo" è promossa dall’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, dalla Direzione generale per i Beni Archeologici - MiBaC, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, con la collaborazione delle Soprintendenze per i Beni Archeologici della Puglia, della Calabria e dell'Emilia Romagna, del Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria "Paolo Graziosi". La mostra gode dei patrocini della Regione Toscana e del Comune di Firenze.

(v.innocenti)

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Pagina pubblicata il 26-11-2004 - Aggiornato il 11-Feb-2009