Mostre in Palazzo
Strozzi
Bellezza Divina. Tra
Van Gogh, Chagall e Fontana
Palazzo Strozzi, 24 settembre 2015 - 24 gennaio
2016
CORRENTI E MOVIMENTI ARTISTICI - Guida alla mostra
![](P1220381.jpg)
CORRENTI E MOVIMENTI ARTISTICI
Arte degenerata: nella Germania nazista vengono
bollate come
entartete Kunst, “arte degenerata”, le espressioni
artistiche moderne che riflettono valori contrari alle concezioni
del regime. Entartete Kunst è il titolo della
mostra, inaugurata nel 1937 a Monaco, in cui sono presentate
le opere delle avanguardie, requisite nei musei tedeschi e vietate
dal regime.
Arte metafisica: Guillaume Apollinaire è il
primo, nel 1913, a definire “metafisici” i dipinti
di Giorgio de Chirico: per questo artista scopo dell’arte
non è dipingere
ciò che si vede, ma far vedere ciò che non si può vedere.
Si sceglie di rappresentare le cose non per come appaiono ma
per ciò che significano. Con questa rivoluzione concettuale
si aprono le porte della pittura alla memoria personale e alle
immagini del profondo.
Astrattismo: consiste in una semplificazione
e stilizzazione delle forme che elimina la rappresentazione,
mettendo in primo piano ciò che la pittura comunica sul
piano delle sensazioni. L’arte perde il compito di rappresentare
la realtà (svolto dalla fotografia, dal
cinema e dalla stampa), mentre deve trasmettere una rivoluzione
dello spirito, e dunque qualsiasi riferimento alla percezione
comune e al mondo materiale va eliminata. L’arte, perduto
il compito di “rappresentare” o “raccontare”,
si pone come puro veicolo espressivo.
Chiarismo: termine coniato nel 1935 dal critico
Leonardo Borgese con riferimento ad alcuni giovani pittori lombardi
che lavorano a una pittura dai colori chiari e dal segno
leggero e intriso di luce, ottenuta dipingendo su una base di
bianco ancora umida.
Divisionismo: procedimento tecnico pittorico
elaborato in Francia nell’ambito delle ricerche postimpressioniste
e il movimento artistico che si fece assertore di tale procedimento.
Collegato alla cultura del positivismo, in Italia si sviluppò in
maniera autonoma, accogliendo istanze simboliste e di idealizzato
impegno sociale e politico.
Espressionismo: i movimenti espressionisti non
hanno un unico ceppo, ma tanti focolai dispersi soprattutto nell’Europa
del Nord. Comune l’esigenza di esprimere
attraverso la pittura stati d’animo più che oggetti
e fenomeni della visione, contrapponendosi a quella – indifferente
sul piano delle emozioni – propria dell’Impressionismo.
Fauvismo: da fauves, bestie selvagge,
espressione francese adottata – inizialmente
in senso dispregiativo –
per un gruppo d’artisti che tiene la propria collettiva
al Salon d’Automne di Parigi del 1905. Il primo a
utilizzare il termine è il critico Louis Vauxcelles, che
definisce la sala in cui espongono come una “cage aux
fauves” cioè una “gabbia delle belve”,
per la “selvaggia” violenza espressiva del colore,
steso in tonalità pure.
Futurismo: nasce come movimento letterario,
le cui premesse vengono redatte dal poeta Filippo Tommaso Marinetti
nel 1909. Gli artisti cercano di immettere nelle loro opere la
forza del movimento e mostrano la velocità e lo scontro
di forze. Il Secondo futurismo (dal 1929 al 1938) si lega al
regime fascista.
Nabis: denominazione (dall’ebraico “profeti”)
che il poeta Cazalis diede a un gruppo di giovani artisti, costituitosi
a Parigi nel 1888 intorno a Sérusier sotto
l’influsso di Gauguin. Agli intenti naturalistici dell’impressionismo
il gruppo volle contrapporre una ricerca volta a valorizzare
gli elementi bidimensionali, decorativi, della visione artistica.
Novecento: il gruppo, fondato da sette artisti
tra cui Sironi e Funi, si forma a Milano nel 1922: li accomuna
la volontà di “ritorno all’ordine” dopo
le sperimentazioni delle avanguardie. La prima mostra – di
cui è ispiratrice e organizzatrice Margherita Sarfatti,
vicina a Mussolini – si
tiene alla Galleria Pesaro nel 1923.
Pittura di storia: la pittura di storia ha per
oggetto la rappresentazione di eventi storici di particolare
importanza. Rivolta al vasto pubblico, mira a esprimere la coscienza
identitaria di un gruppo, per esempio di una cittadinanza o di
una nazione. Principale fonte di ispirazione furono i modelli
letterari
e la loro trasposizione nella stampa d’arte.
Realismo magico: la definizione, coniata nel
1925 da Franz Roh, indica le correnti pittoriche europee che
tra la prima guerra mondiale e gli anni ’30 optarono per
un realismo capace, per la scelta dei soggetti e la sua precisione,
di suggerire una seconda vita delle cose oltre la loro pura visibilità.
Gli oggetti sono raffigurati con un naturalismo fotografico ma,
per l’aggiunta di elementi
paradossali, trasmettono un senso di irrealtà, infondendo
nel quotidiano qualcosa di misterioso.
Simbolismo: trova la sua veste ufficiale il
18 settembre 1886 nel manifesto di “Le Figaro” di
Jean Moréas che proclamava l’affermazione in letteratura
di un movimento contro il Naturalismo e Verismo, ma un vero e
proprio simbolismo in pittura non era stato teorizzato.
Stile «Saint-Sulpice» espressione
inventata nel 1897 da Léon Bloy per indicare le opere
di arte religiosa di uno stile naïf e convenzionale. È motivata
dal fatto che il quartiere parigino di Saint-Sulpice ha accolto
per tradizione numerosi negozi di libri, immagini e oggetti religiosi.
Surrealismo: termine inventato dal poeta Guillaume
Apollinaire nel 1917 per descrivere il balletto Parade e
adottato poi in un senso nuovo dallo scrittore André Breton
nel 1924. Il surrealismo si propone come attitudine mentale e
filosofia di vita: il punto centrale è l’accettazione
di ogni aspetto dell’irrazionale. La prima mostra si tiene
alla Galleria Pierre di Parigi nel 1925.
“ Valori Plastici”: la rivista – edita
a Roma dal novembre del 1918 in due edizioni, italiana e francese – diretta
da Mario Broglio, ha rappresentato per la cultura internazionale
una riflessione sulle avanguardie.