Poesie dedicate a Firenze
Eugenio Montale, del 27
Marzo 1969:
“L’Arno a
Rovezzano”
I grandi fiumi sono l’immagine del tempo,
crudele e impersonale. Osservati da un ponte
dichiarano la loro nullità inesorabile.
Solo l’ansa esitante di qualche
paludoso
giuncheto, qualche specchio
che riluca tra folte sterpaglie e borraccina
può svelare che l’acqua come noi pensa se stessa
prima di farsi vortice e rapina.
Tanto tempo è passato, nulla è scorso
da quando ti cantavo al telefono “ tu
che fai l’addormentata” col triplice cachinno.
La tua casa era un lampo visto dal treno. Curva
sull’Arno come l’albero di Giuda
che voleva proteggerla. Forse c’è ancora o
non è che una rovina. Tutta piena,
mi dicevi, di insetti, inabitabile.
Altro conforto fa per noi ora, altro
sconforto.
©www.zoomedia.it - vanna innocenti - 1 gennaio 2015
L'Arno verso Rovezzano, a monte della città di Firenze, dal Piazzale Michelangelo.