BUIO
IN SALA. Architettura del cinema in Toscana
Dal 13 luglio al 5 settembre 2007 in mostra
al Centro Congressi
Principe di Piemonte di Viareggio, Lucca - Venerdì 13
luglio, inaugurazione
La mostra vuole riportare l'attenzione sulla cultura
cinematografica ricollocandola nel luogo di fruizione d'origine,
il cinematografo. Lo spazio pensato per la proiezione cinematografica,
la struttura di socializzazione cinematografica viene proposta in
un percorso espositivo di immagini, foto d'epoca e contemporanee,
filmati originali, spezzoni cinematografici, strumenti per la
proiezione, progetti e disegni architettonici.
BUIO IN SALA. Architettura
del cinema in Toscana tratta del cinema dal punto
di vista dello spazio fisico e architettonico, offre: una significativa
selezione di edifici toscani che ospitavano proiezioni cinematografiche,
un'analisi
dei loro aspetti architettonici e decorativi, una ricontestualizzazione
degli stili, Liberty, Decò, un'ampia varietà di documenti in particolare,
films che mostrano com'erano allora le sale cinematografiche e i
cartelloni di sala.
L'esposizione, curata da Maria Adriana Giusti e Susanna
Caccia, vuole mettere in risalto soprattutto la capacità di
aggregazione sociale assolta dal cinema, visto come una sorta di “moderno” teatro
che si affianca, a partire dalla fine del XIX secolo, a
quello tradizionale:
passaggio ben testimoniato dal rilevante numero di teatri che negli
anni sono stati trasformati in sale cinematografiche.
La ricerca
poggia sul prestigio degli architetti
che si sono
occupati di questo tipo di progettazione: Gino Coppedè,
Marcello Piacentini, Nello Baroni, Virgilio Marchi, Antonio Valente
e Luigi
Vagnetti e vuole costruire un'archivio ed una memoria delle sale
cinematografiche per realizzare:
una nuova prospettiva di
vita per il cinema, la tutela del patrimonio culturale costituito
delle sale più rappresentative.
L'esposizione
sarà allestita all'interno della sala cinematografica
dello stabilimento balneare Principe di Piemonte, realizzato
dall'ingegnere fiorentino Aldo Castelfranco nel 1938 sulla passeggiata
a mare
di Viareggio.
Il
visitatore si troverà a ripercorrere in senso cronologico
la mostra, a partire dalle strutture del cinema costruite
fine Ottocento fino a quelle moderne,
dal cinema muto a quello sonoro,... Sono identificati quattro
grandi periodi di riferimento: dal
1896 al 1918 (l'itinerante
cinématographe
Lumiére fino alle
prime sale stabili, come l'Edison di Firenze e il Salone Margherita
di Livorno);
dal 1919 al 1929 (la fase di affermazione
del cinema come fenomeno di massa, esempi architettonici sono
l'Odeon di Firenze
e il Supercinema di Viareggio); dal 1930 al 1959 (fase
caratterizzata dall'intensificazione del fenomeno cinema, nascono
il Rex
e il Gambrinus
a Firenze e l'Odeon di Livorno); dal 1960
ai giorni nostri (progressiva trasformazione
dell'edificio
tradizionale
in sale polifunzionali e ricreative, come nel caso del Vis Pathè di
Campi Bisenzio o del Planet di Grosseto).
Durante il periodo della
mostra sono previste proiezioni cinematografiche e incontri
con registi ed attori, il 5 settembre è previsto il convegno “I
luoghi del cinema in Italia. Architetture del cinema per il
cinema”, per
un'analisi del fenomeno su scala nazionale.
L'esposizione "BUIO IN SALA. Architettura
del cinema in Toscana"
gode dell'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica
ed promossa dal Comune di Viareggio (Assessorato
all'Edilizia e
Urbanistica, Assessorato al Turismo), dalla Mediateca Regionale
Toscana, dal Politecnico
di Torino, dall'Università di Firenze e dall'Università di
Pisa, Dipartimento di Ingegneria civile.
Vanna Innocenti