1807 - Garibaldi nasce il 4 luglio a Nizza
allora di appartenenza alla Francia.
Nel 1814 la città torna a far parte
del regno di Sardegna.
1815 L'Italia, in seguito alle decisioni
del Congresso di Vienna, è divisa
in cinque Stati regionali e tre piccoli ducati.
1824 -1833 Naviga nel Mediterraneo come
marinaio mercantile. Nel 1832 consegue la patente di capitano di seconda
classe.
1833 E' affascinato dalle teorie sansimoniane
e dalle dottrine di Mazzini, che nel 1831 ha fondato la "Giovane Italia",
col programma di
rendere
l'Italia
una, indipendente e repubblicana. Alla fine dell'anno si arruola nella
marina militare sarda.
1834 E' implicato in un moto mazziniano
a Genova. Scoperto, riesce a fuggire. E' condannato a morte da un tribunale
militare.
1834-1835 Si rifugia a Marsiglia, dove vive
facendo il marinaio sotto falso nome. Aderisce alla Giovane Europa. Nell'estate
del 1835 parte
per il Brasile.
1836 A Rio de Janeiro fonda un'associazione mazziniana tra gli esuli
italiani.
1837 Come corsaro entra al servizio della repubblica del Rio Grande
do Sul, che lotta per ottenere l'indipendenza dal Brasile. Nel Rio
della
Plata è attacato
dagli uruguayani. Ferito, si rifugia in Argentina, e resta per alcuni mesi
in prigione a Galeguay. Liberato, si ferma per qualche tempo a Montevideo.
1838-1841 Passato nel Rio Grande, combatte
contro i brasiliani per mare e per terra. A Laguna, nel 1839, incontra
Anita; nel 1840 nasce
il
figlio Domenico,
che chiamerà sempre Menotti.
© www.zoomedia.it - vanna innocenti 2007
particolare dello scialle di seta di Anita, dalla mostra:
"Giuseppe
Garibaldi tra storia e mito" , aperta fino al 4 luglio 2007
1841- 1848 Torna a Montevideo.
Combatte per l'Uruguay, aggredito dall'Argentina, che appoggia
il ribelle Oribe. Nel 1842 è incaricato
di una spedizione sul fiume Paranà, poi partecipa alla difesa
di Montevideo, assediata, nel 1845 comanda una spedizione sul fiume
Uruguay, nel febbraio 1846 respinge
forze superiori nella battaglia di San Antonio al Salto, che ha
grande risonanza, quindi ritorna a difendere la capitale. La fama
delle sue imprese si diffonde
in Europa. A Montevideo nascono Rosita (morta in tenera età),
Teresita e Ricciotti.
1848 ln aprile parte da Montevideo per l'Italia,
dove giunge a giugno. E' in corso la prima guerra d'Indipendenza.
Nella convinzione
che
gli italiani
debbano essere uniti per sconfiggere l'Austria, offre la sua
spada a Carlo Alberto. Non accettato nell'esercito piemontese,
ottiene
un comando
dal
governo provvisorio milanese. Combatte in Lombardia contro gli
austriaci da irregolare
dopo l'armistizio Salsco. Rientra a Nizza, quindi con un gruppo
di volontari s'imbarca per portare aiuto alla Sicilia, in rivolta
contro
i Borboni.
A Livorno decide di restare in Toscana, poi passa allo Stato
Pontificio.
1849 Combatte per la difesa della Repubblica
romana, proclamata dopo la fuga di Pio IX. Caduta la Repubblica,
a luglio, decide
di raggiungere
con
alcune
migliaia di volontari Venezia, assediata dagli austriaci. Costretto
a sciogliere le truppe a San Marino, cerca con pochi compagni
di raggiungere egualmente
Venezia, ma deve rinunziare. Nell'agosto, durante la fuga, muore
Anita. Lui a stento fugge alla caccia che gli danno gli austriaci.
In settembre è in
salvo in Liguria.
1849-1853 Riprende la via dell'esilio. Si trattiene
a Tangeri, dove comincia a scrivere le Memorie. Poi si reca in
America,
negli Stati
Uniti. Naviga
nel Pacifico. Sul finire del 1853 si imbarca per l'Inghilterra.
1854-1859 Torna
in Italia. Si ferma a Nizza. Il padre è morto
nel 1841, la madre nel 1852. Acquista parte dell'isola di Caprera
e vi si trasferisce.
Dal punto di vista politico, accantonate le idealità repubblicane,
aderisce alla Società nazionale, ritenendo opportuno che
gli italiani collaborino con Casa Savoia, unica monarchia costituzionale
in Italia, per
raccogliere le forze contro l'Austria.
1859 Nella seconda guerra d'Indipendenza è generale
dell'esercito piemontese, al comando dei Cacciatori delle Alpi.
Da Battistina Raveo ha
la figlia Anita. Dopo l'armistizio di Villafranca assume il comando
dell'esercito della Lega nell'Italia Centrale. Si dimette quando
gli è impedito
di invadere lo Stato Pontificio.
1860 Gennaio sposa la marchesina
Raimondi, dalla quale si divide dopo pochi giorni. Nell'aprile si
oppone invano alla cessione di Nizza alla
Francia.
Tra il 5 e il 6 maggio parte da Quarto con mille
volontari, per appoggiare in Sicilia la rivoluzione contro i
Borboni. Il 7 maggio i piroscafi ‘Lombardo’ e ‘Piemonte’ con
a bordo Garibaldi e le ‘Mille’ camice rosse, delle
quali 300 bergamasche, fecero scalo nel porto
di Talamone. Lì, la spedizione si rifornì del necessario. L'11
maggio sbarca
a Marsala,
il 14 a Salemi assume la dittatura,
il 15 batte i borbonici a Calatafimi,
il 27 entra a
Palermo, il 6 giugno è padrone della
città. Il
20 luglio batte nuovamente i borbonici a Milazzo,
il 19
agosto attraversa lo stretto di Messina
e sbarca in Calabria, il 7 settembre entra a
Napoli. L'1-2
ottobre
annulla la riscossa borbonica nella battaglia del Volturno. Dopo
che con un plebiscito è stata
decisa l'unione del mezzogiorno e Sicilia al regno Sabaudo, il
26 ottobre incontra a Teano Vittorio Emanuele
II e il 7
novembre mette il potere nelle
sue mani a Napoli. Il 9 riparte per Caprera.
1861 Nel marzo è proclamato il Regno
d'Italia. Nell'aprile Garibaldi ha in Parlamento uno scontro
con Cavour sul trattamento fatto ai volontari.
1862 Nell'intento di liberare Roma con l'iniziativa
popolare parte dalla Sicilia con 2.000 volontari, ma il 29 agosto è fermato in Calabria,
sull'Aspromonte, dall'esercito italiano. Ferito, è tenuto prigioniero
fino all'ottobre.
1864 In aprile compie un trionfale viaggio
in Inghilterra.
1866 Nella terza guerra d'Indipendenza comanda
un corpo di volontari che combatte in Trentino. Riporta a Bezzecca
l'unica vittoria
di una campagna sfortunata per le armi italiane.
1867 Da Francesca Armosino nasce la figlia Clelia. Riprende il
progetto di liberare Roma con una spedizione. A settembre partecipa
a Ginevra
al Congresso
per la pace. Nell'ottobre si mette a capo dei volontari che hanno
invaso il Lazio, ma la campagna per Roma termina infelicemente
il 3 novembre
a Mentana.
1869 Da Francesca Armosino nasce la figlia
Rosita (che morirà nel gennaio
1871).
1870 Dall'ottobre al gennaio 1871 partecipa
alla guerra francoprussiana, in favore della repubblica proclamata in Francia.
Inizia un'attività letteraria,
che lo porterà a pubblicare tre romanzi ed a completare le Memorie.
1871 Torna a Caprera. Prende posizione in
favore della Comune di Parigi e del socialismo.
1872 Alla Morte di Mazzini ordina che sulla
sua salma sventoli la bandiera dei Mille, benchè dissenta dalla sua linea politica. Nel novembre
cerca di unire le forze della democrazia italiana col Patto di Roma.
1873 Da Francesca Armosino nasce il figlio
Manlio.
1875 Si trattiene a Roma sostenendo un progetto
per la canalizzazione del Tevere.
1876 Accetta un dono
nazionale, dopo che la Sinistra è andata al potere.
1879 Nell'aprile fonda a Roma la Lega della Democrazia, che
promuove l'agitazione legale per la riforma elettorale.
1880 Ottiene l'annullamento del matrimonio
con la Raimondi e sposa Francesca Armosino.
1882 Ritorna a Napoli e a Palermo. Muore
a Caprera il 2 giugno.
Fonte: sito web del Comitato Nazionale per le celebrazioni del
bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi
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- vanna innocenti 2007
dalla
mostra: "Giuseppe
Garibaldi tra storia e mito" aperta fino al 4 luglio 2007
Alcune Biografie
Giuseppe Garibaldi
La figura di Giuseppe Garibaldi
Alfonso Scirocco da “Garibaldi. Battaglie, amori, ideali di un cittadino
del mondo”, Laterza, 2001
Biografia di Giuseppe Garibaldi
Prof. Giuseppe Monsagrati, tratta dal Dizionario Biografico degli Italiani della
Treccani
Biografia di Ricciotti Garibaldi
Biografia di Menotti Garibaldi