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Personaggi: Wolfgang Amadeus Mozart

Note sulla vita di Wolfgang Amadeus Mozart
nella ricorrenza del 250 anno della nascita e
riferimenti cronologici sul soggiorno a Firenze
Mozart giovanetto
Elaborazione sulla locandina-invito della mostra: Mozart a Firenze: “qui sidovrebbe vivere e morire” - Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze- 22 settembre - 21 ottobre 2006

Wolfgang Amadeus Mozart, è considerato uno dei più grandi geni musicali mai esistiti. Le sue opere sono ordinate e catalogate nel famoso Catalogo Köchel, composto nell'800 da Ludwig von Köchel.
Ogni opera è ordinata da un numero preceduto da K o Kv, che sta per Köchelverzeichnis,catalogo Köchel in tedesco.

Note sulla vita di Wolfgang Amadeus Mozart
Mozart, soprannominato "Wolferl" dalla sua famiglia, nacque a Salisburgo il 27 Gennaio 1756. Una prova ne è la lettera in cui suo padre, Leopold, racconta la nascita ad un suo caro amico della città di Augusta, Johann Jackob Lotter: "Ti informo che il 27 gennaio, alle otto della sera, la mia cara moglie ha dato felicemente alla luce un bambino. Si era dovuta rimuovere la placenta e perciò ella era estremamente debole. Ora invece, grazie a Dio, sia il bimbo che la madre stanno bene. Il bambino si chiama Johannes Chrysostomus Wolfangus Theophilus".

Suo padre, Johann Georg Leopold Mozart, era compositore di corte al servizio dell'arcivescovo di Salisburgo, Sigismund von Schrattenbach.
Sua madre, Anna Maria Pertl Mozart, apparteneva ad una nobile famiglia decaduta.
La sorella, Maria Anna Walbarg Ignatia Mozart detta Nannerl, aveva cinque anni più di Wolfgang, ed era l'unica fra i figli nati dai genitori ad essere sopravvissuta, assieme a Wolfgang Amadeus Mozart.

Wolfgang mostrò fin da piccolo la voglia di imparare a suonare e si manifestò all'età di tre anni, quando sua sorella cominciò a prendere lezioni di musica da suo padre. La voglia di Wolfgang era unita ad un incredibile talento.
Le sue prime conoscenze arrivarono con le primenozioni di musica dal libro "Pour le clavecin" che era stato compostada suo padre Leopold per le lezioni di musica con la figlia Nannerl.
Il padre, oltre ad insegnare musica ai due figli, impartiscea Wolfgang lezioni sulle materie normalmente studiate a scuola.

Quando Mozart aveva in mente un motivo, lo suonava e lo faceva trascrivere dal padre, ma col tempo cominciò a trascrivere le composizioni da solo.
La sua prima composizione sicura, un minuetto, è datata 1763.

Tra il 1763 e il 1766 la famiglia Mozart percorse un lungo tour in giro per l'Europa. Nel loro viaggio toccarono: Monaco di Baviera, Francoforte, Bruxelles, Parigi e Londra. Qui incontrò Bach e nacquero le sue prime sinfonie.
Wolfgang Amadeus Mozart e la sorella in questo periodo tennero assieme i concerti e vennero acclamati come genî della musica.

Nel dicembre 1769, all'età di tredici anni, Wolfgang intraprese un altro lungo viaggio, questa volta in Italia, assieme a suo padre Leopold. Soggiornò a Milano, Verona, Venezia, Firenze, Bologna, Roma e Napoli.
Durante il viaggio ebbe occasione di comporre ed anche di veder rappresentate alcune opere.
Inoltre, alla fine del viaggio, ricevette l'incarico da Vienna, dall'imperatrice Maria Teresa, di comporre una serenata teatrale per le nozze del figlio.
Questa commissione, dopo pochi mesi trascorsi a Salisburgo, lo riportò in Italia, a Milano, in occasione delle nozze del principe.

Modellino di cocchio intagliato in legno di noce
© www.zoomedia.it - vanna innocenti 22 settembre 2006
Cocchio, modellino intagliato in legno di noce in mostra durante
"Mozarta Firenze: "...qui si dovrebbe vivere e morire"

Nel 1772 Mozart venne nominato Konzertmeister di corte a Salisburgo dal nuovo arcivescovo - principe Hieronymus von Colloredo - uomo legato più del suo predecessore alla famiglia imperiale e riuscì ad ottenere una retribuzione fissa.
Nello stesso anno, padre e figlio, partirono per la terza ed ultima volta per l'Italia.

Nel 1774 - 1776 dopo essere tornato di nuovo a Salisburgo e dopo un periodo trascorso a Vienna, sotto consiglio del padre creò "La finta Giardiniera" per il carnevale di Monaco, modificando e rendendo più originale e personale la classica opera buffa italiana.

Continuò a comporre opere come "Il re pastore" - commissionatogli dall'arcivescovo per la visita a Salisburgo dell'arciduca, figlio di Maria Teresa - ma, soprattuto nel 1775, non ebbe molto lavoro e fu costretto dall'arcivescovo-principe a non lasciare Salisburgo per due anni e mezzo.

Nel 1777, sapendo che non avrebbe fatto molta fortuna ad una piccola corta provinciale come quella di Salisburgo, si licenziò dalla corte dell'arcivescovo ed intraprese un lungo viaggio in compagnia della madre, in cerca di lavoro.

Durante il viaggio Mozart ebbe una lunga corrispondenza col padre rimasto a Salisburgo, che ci fa conoscere non solo tutte le tappe del lungo viaggio ma anche la mutazione che subì il loro rapporto:
Mozart, ormai più che ventenne, voleva essere indipendente, invece il padre era sempre più preoccupato per il loro futuro.

Nei sedici mesi di viaggio Mozart incontrò molti musicisti, fece molte amicizie, cominciò ad intrattenere una divertente corrispondenza con la cugina, Maria Anna Thekla, che abitava a Monaco; soggiornò per un periodo a Monaco, poi a Manheim ed infine a Parigi (1778), dove gli fu commissionata la composizione di una sinfonia.

Nel frattempo sua madre, che lo aveva seguito, si ammalò e il 3 Luglio morì.
Dopo alcuni mesi passati a Parigi, a casa di un suo amico tedesco, fu richiamato dal padre, che aveva convinto l'arcivescovo a riprenderlo come Konzertmeister.

Una volta tornato a casa (1780) ricominciò a comporre, e creò un Singspiel, conosciuto come Zaide.
Poco dopo, gli fu affidato l'incarico per un'opera seria italiana da eseguire a Monaco, con soggetto il re di Creta, Idomeneo.

Dopo il grande successo ottenuto, tornato - per ordine di Colleredo - a Salisburgo nel 1781, si sentì umiliato dal trattamento che gli riservava l'arcivescovo, che non gli permise di suonare ad un concerto davanti al nuovo imperatore Giuseppe II e lo faceva mangiare assieme alla servitù.
Così, dopo un accesa discussione, chiese ed ottenne il licenziamento.

Wolfgang Amadeus Mozart, partì in cerca di fortuna per Vienna, dove - aspettando di entrare a lavorare per la corte - si sposò con la seconda figlia della famiglia Weber - vecchi amici della famiglia Mozart - Constance Weber.

Nel 1782, vide finalmente la luce del palcoscenico, "Die Entführung aus dem Serail", un opera che Mozart seguiva già da molto tempo.

Dopo il grande successo fra il pubblico viennese dell'opera, cominciò un periodo molto produttivo e fortunato per Mozart, che divenne famoso nella capitale austriaca per le sue doti di pianista-compositore e si esibì nelle case più ricche della città, con molta frequenza. Nonostante tutto era sempre in precarietà economica, perché per essere ammesso nell'alta società, doveva permettersi lussi e ricchezze che le sue entrate, seppur alte, non gli concedevano.
Così cercò di compiacere la corte, che vedeva più favorevolmente le opere italiane, e si dedicò alla composizione di opere italiane.

Nacque "Le nozze di Figaro", opera basata su una commedia di Beaumarchais.
"Le nozze di Figaro" raggiunse le scene il primo maggio del 1786. L'opera ebbe molto successo a Praga, dove Amadeus andò in visita e soggiornò per un periodo.

Nel febbraio 1787 tornò a Vienna. Nello stesso anno, si ammalò e morì suo padre.
Mozart ne fu segnato, nonostante i non idilliaci rapporti degli ultimi anni.
Poco tempo dopo, nonostante avesse sospeso le sue esibizioni pubbliche, creò la sua nuova opera: "Il Don Giovanni", che ebbe un notevole successo, anche se non da subito.

Dopo il "Don Giovanni" l'importanza e la fama di Mozart crebbero.
Decise quindi d'intraprendere un viaggio per ampliare e rafforzare la sua fama in Germania, assieme al principe Lichnowsky, suo allievo.
Ma il viaggio ebbe una brusca interruzione e alla fine ritornò a Vienna.

Grazie al successo delle repliche de "Le nozze di Figaro" gli fu commissionata da Giuseppe II una nuova opera, "Così fan tutte", che venne rappresentata con un discreto successo.

Nel Febbraio del 1790 Giuseppe II morì e gli succedette il fratello, Leopoldo II.
Con lui cambiò tipo di mentalità, di abitudini e di stile di governo:
furono allontanati tutti i funzionari della corte addetti alla musica e al teatro.
Mozart non fu tenuto ad allontanarsi da Vienna, ma subì la massima indifferenza da parte del nuovo sovrano - probabilmente a causa della sua vicinanza alla massoneria illuminista, considerata responsabile dell'allora fresca Rivoluzione Francese -.

Così si ritrovò senza particolari lavori, con una fama in decrescita, pieno di debiti, con il solo appoggio dei suoi più stretti amici e con la moglie in uno stato piuttosto cagionevole.

Nel 1791 gli fu commissionata un opera dal Teatro Nazionale di Praga, "La clemenza di Tito", che Mozart riuscì a completare in sole sei settimane.
Dopo il viaggio a Praga per lo spettacolo, ci fu il grande successo de "Il flauto magico", l'opera gli era stata proposta dal direttore del teatro Auf der Wieden, Emanuel Schinìkaneder, un suo amico.

Nello stesso anno fu impegnato in un requiem, commissionato da un uomo misterioso, rimasto incompiuto per la sua improvvisa morte. Secondo le ultime ipotesi l'incarico gli sarebbe stato affidato da un aristocratico viennese che voleva farlo passare per opera propria.
Morì a Vienna a soli trentacinque anni, il 5 dicembre 1791.


Opere
Opere teatrali
:

Mitridate re del ponto (1770)
Lucio Silla (1772)
Ascanio in Alba (1771)
Sogno di Scipione (1772)
Re pastore (1775)
La finta semplice (1769)
La finta giardiniera (1775)
La Betulia Liberata (1771)
Idomeneo (1781)
Il ratto dal Serraglio (1782)
Le nozze di Figaro (1786)
Don Giovanni (1786)
Così fan tutte (1790)
La clemenza di Tito (1791)
Flauto Magico (1791)

Manifestazioni per il 250esimo della nascita

lisa bartali

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Pagina pubblicata il 12-10-2006 -Aggiornato il 01-Lug-2009