Mostre
nel Museo di San Marco - Biblioteca Monumentale
Mattia Corvino e Firenze.
Arte e umanesimo alla corte del re di Ungheria
Presentazione
della mostra di:
Péter Farbaky – Dániel Pócs – Magnolia
Scudieri – Lia Brunori
©www.zoomedia.it - vanna innocenti - 4 ottobre 2013
"Mattia Corvino e Firenze. Arte
e umanesimo alla corte del re di Ungheria" nella Biblioteca
Monumentale del Michelozzo del Museo di San Marco, è la
mostra aperta
al 10 ottobre 2013 al 6 gennaio 2014. L'iniziativa è dedicata a Mattia
Corvino, re d’Ungheria dal 1458 al 1490 e ai rapporti
che lo legarono a Lorenzo il Magnifico e Firenze. L' approfondimento
maggiore dell'esposizione è incentrato sulla diffusione della cultura
e dell' arte Umanistica che si propagò da Firenze nelle più varie
direzioni geografiche. La manifestazione si tiene
dell'Anno dell' Amicizia e della Cultura Italo-Ungherese 2013.
“Nei rispettivi
scenari di città, palazzi, cenacoli di intellettuali, grandeggiano
i due protagonisti Lorenzo de’ Medici detto il Magnifico e
re Mattia Corvino, uniti non solo e non tanto da relazioni diplomatiche
quanto dalla comune personale passione per il sapere antico e moderno
racchiuso nei libri, a loro volta custoditi in biblioteche insigni
anche per la loro bellezza” (Cristina Acidini).
Il
fascino esercitato dall’arte fiorentina e dal gusto mediceo e gli
stretti rapporti che legarono Buda a Firenze e Re Mattia a Lorenzo
il Magnifico trovano la più evidente manifestazione nell’esposizione
del prezioso Drappo del trono,
realizzato su disegno di Antonio del Pollaiolo.
Il
manufatto in velluto, dalle decorazioni molto ricche, ottenute
con complicate tessiture
realizzate
intrecciando fili di seta
d'argento dorato e colorato, rispecchia l'abilità dei maestri
fiorentini che avevano
fatto di Firenze uno dei maggiori centri dell'arte del tessuto in
Italia.
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L'immagine, un particolare delle cornici
laterali del Drappo, mostra il motivo con le tre spighe
di grano racchiuse da cornucopie legate con anello. Sul lato sinistro
la cornice più stretta presenta un motivo con racemi di
rosa che avvolgono il ramo (broncone mediceo).
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©www.zoomedia.it - vanna innocenti - 4 ottobre
2013
La presenza
nel Drappo del trono di alcune tecniche di esecuzione fanno attribuire
ad alcuni studiosi la sua esecuzione nella bottega fiorentina di di Francesco
Malocchi. In mostra, un
pannello descrive la Tappezzeria di quel progetto conservata
oggi in musei e raccolte di paesi diversi.
©www.zoomedia.it - vanna innocenti - 4 ottobre
2013
La Biblioteca Monumentale di San Marco, che ospita la mostra, è stata
scelta per il ruolo svolto
nello sviluppo della cultura umanistica. La sede, costruita
per volere di Cosimo de’ Medici nel 1444, poi arricchita della raccolta
di testi appartenuti all’umanista Niccolò Niccoli,
fu la prima biblioteca „ pubblica” del Rinascimento. In epoca
laurenziana vi si incontravano personaggi come Marsilio Ficino, Pico
della Mirandola, Agnolo Poliziano e
anche coloro che entrarono in contatto
con Mattia Corvino e con il suo ambiente. Nell'immagine, l'ambientazione
della mostra nella Biblioteca progettata da Michelozzo,
con al centro la teca con il "Busto di Beatrice d'Aragona",
in
origine policromo, realizzato tra il 1474 e il 1475 dal ritrattista della
corte
aragonese,
Francesco
Laurana. Beatrice, figlia di Ferdinando I d'Aragona e seconda moglie di
re Mattia, fu un personaggio centrale nei rapporti sia politici che culturali
tra
L'Ungheria
e gli
stati italiani
e furono molti gli artisti, gli architetti e gli umanisti italiani che
giunsero a Buda grazie al suo contatto.
©www.zoomedia.it
- vanna innocenti - 4 ottobre 2013
Nell'immagine un particolare del libro miniato
proveniente dalla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia,
con le armi corviniane e particolari costruttivi. Il volume è una
testimonianza dell'interesse per l'architettura di re Mattia Corvino
che volle per la sua Biblioteca copie e traduzioni di testi classici,
tra i quali i trattati di Leon Battista Alberti e di Vitruvio.
Nel
percorso di "Mattia
Corvino e Firenze. Arte e umanesimo alla corte del
re di Ungheria" si illustra
l’ambiente, la vita, la formazione culturale, i contatti
con Firenze di Mattia
Corvino attraverso l’esposizione di opere di artisti
fiorentini appartenute o donate al re ungherese e di artisti ungheresi
influenzati
dai maestri fiorentini. È stato ricostruito il complesso parallelismo
tra il clima culturale laurenziano, più festoso, ed il mondo corviniano,
più
sobrio, che sceglie vie di
rinnovamento culturali e artistiche “rinascimentali”.
Nella
mostra importanti reperti scultorei, recuperati in scavi recenti e ornati “all’antica”,
testimoniano il rinnovamento che interessò sia
l’architettura
che la decorazione scultorea di cui i maggiori esempi furono
il Palazzo di Buda e la residenza
estiva di Visegrád.
©www.zoomedia.it - vanna innocenti - 4 ottobre
2013
"Veduta della città di Firenze"
in Liber Cronicarum, Xilografia su carta conservata dalla Biblioteca Nazionale
Centrale Firenze
di Michael
Wolgemuth
(Norimberga, 1434-1519) e Wilhelm Pleydenwurff (Norimberga,
1460 ca.-1494). Rappresenta prospetticamente Firenze ed
è
ripresa
dalla
"Pianta della Catena" di Francesco Rosselli del 1472. Il disegno è
inserito nella monumentale storia del mondo, Liber Cronicarum, degli anni 1478-1493
prodotta
dall'umanista tedesco H. Schedel. Dallo stesso volume si
può vedere anche
la
"Veduta della città di Buda" nella "Presentazione
della mostra.
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vanna innocenti 4 ottobre 2013
La conferenza stampa nel "Refettorio Grande" di San Marco.
L'iniziativa ha avuto un riconoscimento ufficiale da parte del Fondo
Nazionale Culturale
d’Ungheria. |
"L’idea di realizzare
a Firenze una simile esposizione è stata concepita dal Soprintendente,
Cristina Acidini, dopo la visione delle mostre realizzate a Budapest
nel 2008 per il 550simo anniversario dell’ inizio del regno
di Mattia Corvino in Ungheria, dal Museo Storico di Budapest e
da altre istituzioni, che hanno aperto nuove e stimolanti prospettive
di conoscenza sulle relazioni intercorse tra l’Ungheria e
l’Italia
già a partire dal Trecento e sulla diffusione dell’Umanesimo
in terra ungherese."
La mostra è promossa dal Ministero dei Beni
e delle Attività Culturali
e del Turismo con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
della Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico,
Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di
Firenze, il Museo di San Marco, Firenze Musei e l’ Ente Cassa
di Risparmio di Firenze. È stata ideata
da Cristina Acidini e, come il catalogo edito da Giunti, curata da
Péter Farbaky, Dániel Pócs, András Végh,
Enikö Spekner, Magnolia Scudieri e Lia Brunori. È Sotto
l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e
del Presidente della Repubblica d’Ungheria. |
Mattia Corvino e Firenze. Arte
e umanesimo alla corte del re di Ungheria
Presentazione
della mostra di:
Péter Farbaky – Dániel Pócs – Magnolia
Scudieri – Lia Brunori
"Gli
autoritratti ungheresi degli Uffizi" Mostra
dedicata agli autoritratti di artisti ungheresi nella collezione degli
Uffizi in occasione dell'Anno dell'amicizia e cultura tra Ungheria
e Italia.
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San Marco