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La Minerva al termine del lungo restauro ha mantenuto la sua patina
verde ma ha perso il braccio destro.
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La Minerva
di Arezzo è tornata al Museo
Archeologico di Firenze, in una sala interamente dedicata, dopo otto anni di
restauri. La
statua
bronzea è il primo restauro all'interno di un più vasto
progetto del Centro di Restauro della Soprintendenza per i Beni Archeologici
della Toscana sui "grandi
bronzi" del Museo Archeologico di Firenze.
Minerva fu scoperta casualmente ad Arezzo nel
1541 presso la chiesa di S. Lorenzo (secondo
la tradizione durante lo scavo di un pozzo) e fu acquistata nel 1542 da Cosimo
I de' Medici, che la volle per adornare, con altre “antichità”,
il suo Scriptoio a Palazzo Vecchio (fu detta
poi Calliope, dall'immagine della ninfa raffigurata da Giorgio Vasari
sul soffitto).
La statua, da allora, ha subito numerosi restauri;
quelli documentati furono di Francesco
Carradori, scultore della corte
lorenese e insegnante all'Accademia di Firenze, che, nel 1785, le diedero
l'aspetto noto fino al 2000. Dopo le prime indagini le radiografie mostrarono
una vasta lacuna nella parte posteriore, dalla metà delle
cosce fino ai piedi, risarcita in epoche diverse con un impasto
di gesso, stucco e
crine vegetale ad alto potere igroscopico...
Il restauro ha coinvolto
diversi istituti specializzati quali il CNUCE e I.E.I. del CNR
di
Pisa, l’INOA di Firenze e l’Istituto di Fisica Quantistica
del CNR di Firenze.
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Fulvia Lo Schiavo, Soprintendente per i Beni Archeologici, mentre
osserva
la Minerva nella sala con la copia
in bronzo. La
copia, opera della Fonderia
Artistica Marinelli, è stata eseguita su
matrice prima di iniziare le operazioni
di restauro;
uno stato di fatto della
Minerva conosciuta
fino al 2000.
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Il responsabile del restauro mostra il supporto ligneo, di tiglio tarlato,
che riempiva internamente e nella lacuna della parte posteriore la statua.
La precarietà del supporto ha fatto propendere per il completo smontaggio
delle parti. Dopo la ripulitura i vari segmenti sono stati rimontati su
un nuovo
supporto in acciaio inox e sono stati ritrovati gli originali
ancoraggi che
hanno fatto assumere un maggiore aspetto flessuoso della Minerva.
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Il braccio costruito da Francesco Carradori nel 1785.
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2009
I grossi chiodi di ferro che insieme allo stucco ancoravano le varie
parti
della statua sono ora in mostra nella sala dedicata a Minerva
Altre immagini ed informazioni
del
Museo Archeologico Nazionale sono nelle pagine
degli eventi e degli incontri:
Incontri
2016-2017. Quinto ciclo
di Conferenze di Archeologia
Piccoli Grandi Bronzi. Capolavori greci, etruschi e romani delle
collezioni mediceo-lorenesi
Restaurata la Testa di Cavallo Medici Riccardi
"I
colori perduti dell'antichità i
Marmi
di Ascoli Satriano" in confronto diretto con il "Sarcofago
delle
Amazzoni"
“Il
Museo Archeologico Nazionale di Firenze quarant’anni dopo”
In mostra grandi capolavori etruschi - Riapre il Salone del Nicchio chiuso
dall’Alluvione
del ‘66 - L’entrata del Museo torna definitivamente da piazza
Santissima
Annunziata - Mostra “Archeologia e Restauro in Toscana” -
“ Motivi Egizi nel Cimitero degli Inglesi.
La speranza nella vita oltre la morte” dal 23 settembre
2006 al 27 maggio 2007 nel Museo Archeologico Nazionale - Firenze
"Incontri con
la cultura europea in Toscana: la
Slovacchia"
"Slovacchia:
crocevia della storia d'Europa" - Museo Archeologico dal 24
settembre
2005 al 15 gennaio 2006
"Cinque
sensi e il piacere della vita nell'Antico Egitto" al Museo
Archeologico Nazionale di Firenze, in occasione
delle
Giornate
Europee del Patrimonio 2005
Rificolona
2005:
Il museo Archeologico riapre l'ingresso "storico" sul
lato Est della
piazza di SS.ma Annunziata - Immagini
della serata