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Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino, pannelli introduttivi
del percorso museale nella sala del "pozzo dei lavatoi". La sala prende
il nome
dal pozzo che ha restituito, dal 1975 a tutt'oggi, gli scarti delle lavorazioni
delle
antiche
fornaci
della zona. I reperti documentano cinque secoli di attività manifatturiera
a
Montelupo. Nei
pannelli,
da
sinistra,
dal
porto
medievale
sull'Arno allo
sviluppo economico successivo, avvenuto grazie al rapporto
con
la
committenza
fiorentine
e
il
commercio internazionale favorito dal trasporto via fiume fino al porto di Pisa
e in seguito Livorno.
La
mappa evidenzia la diffusione della ceramica tramite i luoghi
di
ritrovamento
della
ceramica
di
Montelupo, soprattutto nell'area del Mediterraneo e lungo le rotte atlantiche
fino alle Indie.

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Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino, ricostruzione di una
"
tavola
rinascimentale"; vi si risaltano i cambiamenti di costume di
fine '400
dove inizia
l'uso
del
piatto
personale.

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Fausto Berti, direttore del Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino,
con le collezioni ceramiche tardo-rinascimentali e moderne nelle
nuove
teche
del museo. La documentazione ceramica del secondo piano del Museo
delinea un periodo produttivo che va dalla seconda metà del Cinquecento
alla
fine del Settecento; le ceramiche provengono da contesti diversi
di scavo.
Il nuovo Museo della Ceramica a Montelupo Fiorentino,
con la sua collezione di oltre
cinquemila maioliche provenienti da 33 anni di attività di scavo archeologico
è uno dei più importanti musei italiani ed europei del settore.
La sua collezione illustra cinque secoli di storia di una delle
più importanti manifatture europee dell’antichità, centro
di produzione di Firenze durante tutto il Rinascimento.
L'edificio museale è una struttura
degli anni Trenta del Novecento articolata
su tre piani per una superficie totale di 2.100 metri quadri, di cui
1.500 a spazio
espositivo. Circa 1.200 maioliche, databili tra la fine del Duecento
al Settecento, selezionate tra le 5.550 che costituiscono la collezione
saranno visibili al pubblico nel
nuovo museo, ordinate cronologicamente
e tipologicamente. Circa 400
di queste sono inedite
e mai esposte prima d’ora.
La collezione delle maioliche comprende le donazioni
ed alcune acquisizioni come il bacile,
datato 1509, denominato "Rosso di Montelupo", decorato
a grottesche su fondo giallo e rosso, appartenuto alla collezione Rothschild
di Parigi.

Il "Rosso di Montelupo", dal nome del pigmento rosso
usato nella decorazione.
Nell'immagine l'anello centrale della
maiolica rinascimentale italiana.
La composizion del
rosso sanguigno che la colora è ancora
un mistero
La realizzazione
del nuovo Museo è avvenuta con un investimento
complessivo di 4 milioni e 600 mila euro. La Regione Toscana
ha contribuito con due milioni e 340 mila Euro; l' importo
rimanente è stato versato dal Comune di Montelupo Fiorentino
con un contributo dell’Ente
Cassa di Risparmio di Firenze. L'inaugurazione avverrà il
24 maggio 2008.