
©www.zoomedia.it vanna innocenti 2 marzo
2015
Palazzo Pretorio di Prato in una raffigurazione
del 1863 recentemente
riprodotta in un grande pannello esposto nel museo.

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Una struttura molte volte rielaborata,
negli oltre sette secoli di storia, quella del Palazzo
Pretorio di Prato che al suo interno
conserva importanti
testimonianze della sua storia. Stemmi, statue, ornamenti
lapidei ed affreschi come quello di
Pietro e Antonio di Miniato del trecentesco che si vede nell'immagine,
dove vi è rappresentata una Veduta simbolica della città di
Prato con
i santi Stefano e Giovanni Battista ed i benefattori Michele
e Francesco
Datini che raccomandano a Cristo la città, del 1415.

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Un particolare del pannello descrittivo (nell'immagine) sulla storia
del Museo è dedicato ai luoghi ed alle istituzioni (interne
alle antiche mura
pratesi)
di cui palazzo Pretorio accoglie oggi le
collezioni
d'arte. La storia museale del Palazzo inizia nel 1788 con il granduca
Pietro Leopoldo ed un suo intento illuminista di
educare all'arte i giovani della Scuola Comunale del Disegno tramite
la riunione nel museo delle opere provenienti dai monasteri
e dagli oratori soppressi dal vescovo Scipione de' Ricci.
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L'attività museale vera e propria iniziò però solo
nel 1858, con un primo allestimento di 35 opere che comprendevano
tra l'altro i polittici di Giovanni da Milano (nell'immagine
a sinistra) e Bernardo Daddi, la Madonna con la Cintola,
la Madonna
del Ceppo di
Filippo Lippi e la Pala dell'Udienza di Filippino.
Nei
decenni successivi seguirono ulteriori acquisizioni ed iniziarono
le prime donazioni.
Confluirono in seguito in queste
sale le raccolte dello Spedale Misericordia e Dolce e
la sei-settecentesca
Collezione Martini.
Testimoniano l'arte dell'Ottocento nel museo la
collezione dell'importante scultore pratese Lorenzo Bartolini
e la donazione
di opere grafiche di Alessandro Franchi.
Ultima arrivata è la donazione Lipchitz,
giunta al museo di Prato grazie a Hanno Mott, presidente della
Fondazione Jaques & Yulla
Lipchitz |
Palazzo
Pretorio è stato riaperto nel 2013 dopo l'ultimo restauro; del
2014 è l'ultimo riallestimento museale che vede al primo piano
del Palazzo i percorsi: Dal Tardogotico al Rinascimento, la Storia
del Museo e della collezione, La Sacra Cintola, Donatello
e la scultura del Rinascimento, Filippo Lippi e l'Officina
Pratese, Filippino Lippi. Salendo ai piani superiori
si possono vedere le opere dei Pittori del Cinquecento e del Seicento,
le grandi Pale, la Donazione Riblet e la Collezione
Martini. Al terzo e ultimo piano sono raccolte le collezioni di disegni
e sculture di Lorenzo Bartolini, le opere dei pittori dell'Ottocento
e del Novecento, i cartoni di Alessandro Franchi, le opere di
Jacques Lipchitz. Al piano terra di Palazzo Pretorio sono organizzate
mostre temporanee; fino a maggio 2015 è aperta l'esposizione congiunta
con il
Gabinetto Disegni e Stampe intitolata: “Jacques
Lipchitz a Monaco, Firenze e Prato. Disegni
per sculture 1910-1972”.