La protezione dei Medici
Le committenze medicee, già iniziate col 'San
Gerolamo'
per Piero il Gottoso e con la Pala per la Cappella
del Noviziato in Santa
Croce richiesta
da Cosimo il Vecchio (1445-50), si intensificano dopo il 1456-'58
grazie al grande favore incontrato presso Alfonso d'Aragona
dalla Pala che Cosimo
il Vecchio gli ha mandato in dono (e di cui restano solo due
pannelli laterali nel museo di Cleveland).
Nascono così, fra il 1458 e il '60 la coppia
di lunette con la Annunciazione e Sette Santi per Palazzo
Medici Riccardi (oggi a Londra, National Gallery), e l'innovativa Adorazione
del Bambino
con San Bernardo e San Giovannino oggi a Berlino, eseguita per
l'altare della Cappella dei Magi in Palazzo Medici, una delle rare opere
firmate
dall'artista. Anche qui, come spesso avviene, Fra Filippo dimostra di potere
modificare con estrema facilità e gusto la consueta iconografia
del soggetto e di sapere padroneggiare con disinvoltura l'illustrazione
dei testi sacri: dalla tradizione scolastica fino alle più recenti
novità della teologia antiriformista.
Ultima opera per i Medici, eseguita probabilmente verso la fine degli anni
Sessanta, sarà la Madonna col Bambino, unica sua
opera che oggi si trovi nella originaria sede di Palazzo Medici, preziosa
tavola di devozione
privata in cui l'altissima qualità pittorica si unisce a un'autentica
tenerezza di sentimento. Al mecenatismo mediceo, forse legato all'occasione
della nascita di Lorenzo il Magnifico (1449), potrebbe risalire anche il
complesso 'Tondo Cook' di Washington, dove è raffigurata
una elaborata versione della 'Adorazione dei Magi': si
tratta di uno dei primi tondi pervenutici che sia stato concepito quale
opera d'arte autonoma, e per
la sua esecuzione è stata anche ipotizzata una collaborazione con
il Beato Angelico o con Benozzo Gozzoli.
Il favore della famiglia che reggeva
le redini del governo fiorentino e l'apprezzamento per la sua arte saranno
decivisi nella vita del Lippi:
la protezione sempre accordatagli da Cosimo il Vecchio (si trattasse
di debiti o di scappatelle amorose) diventerà fondamentale nel 1457
quando Fra Filippo metterà in atto la sua fuga d'amore con Lucrezia
Buti: solo per l'intercessione del Medici, nel 1461 papa Pio II concederà ai
due peccatori lo scioglimento dai voti.
Anche il completamento degli affreschi di Santo Stefano si può ricondurre
in qualche modo ai buoni uffici medicei. La prima modifica del contratto
originario risale al 5 aprile 1456, quando un nuovo accordo stabilisce
che gli affreschi non debbano costare più di 1725 fiorini e debbano
essere compiuti entro due anni. Il 18 agosto dello stesso anno si decide
però di sospendere per un anno il finanziamento dei lavori, ufficialmente
per mancanza di fondi, in realtà rimpiangendo di non aver controllato
più da vicino l'uso che il Lippi faceva del denaro consegnato.
Il frate intanto si dedica, per conto dei Medici, alla Pala per
il re di Napoli. Il 18 aprile del 1458 l'acquisto di legname per i ponti nel
Coro
dimostra che i lavori sono ripresi. Nel settembre del 1459, dopo una
nuova interruzione per portare a compimento la tavola con la 'Trinità'
lasciata incompiuta dal Pesellino, suo ex allievo, il Comune di Prato nomina
una commissione per studiare un nuovo contratto col Lippi. Verso la fine
del '59 la vetrata del finestrone del Coro è terminata ma Fra Filippo è all'opera
nel chiostro di San Francesco, dove a febbraio del '60 gli sono stati commissionati
alcuni affreschi nella volta che sovrasta il monumento funebre del cardinale
Inghirami. Il Proposto muore nel luglio, e il 3 agosto 1460 viene nominato
al suo posto il cardinale Carlo de' Medici, figlio naturale di Cosimo.
Fra Filippo riprende il lavoro
in Santo Stefano e il 13 aprile del 1461
si registra la discesa dei ponti del Coro ad un livello più basso,
segno che sono state terminate le scene dei registri più alti.
Ma c'è un nuovo intoppo e il 26 ottobre del 1463 il Comune elegge
una Commissione che si consulti col proposto Carlo de' Medici a proposito
del da farsi: i lavori languono e il pittore continua a chiedere denaro.
Si decide di rivedere i conti e costringere il frate a finire l'opera.
La Commissione, comunque, alla fine dei suoi lavori dichiara che il Lippi è in
credito di 40 fiorini. Dopo un altro pagamento di 26 fiorini (16 marzo
1464), il 6 aprile del '64 il Consiglio Comunale, grazie all'insistenza
del proposto Carlo de' Medici, delibera di adottare le proposte della Commissione
e di pagare al Lippi fino a 80 fiorini ancora - e persino una liquidazione
- se l'ultima 'Storia' degli affreschi sarà terminata entro il mese
di agosto. Anche questo ultimatum non verrà rispettato ma, comunque,
a partire dal dicembre 1464 si segnalano pagamenti per la rimozione dei
ponteggi e nel corso dell'anno successivo il Lippi riceverà, insieme
a Fra Diamante, il saldo dei lavori.