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vanna innocenti - 30 novembre 2009.
Palazzo
Pitti, Museo
degli Argenti, davanti agli affreschi della
Sala Giovanni da San Giovanni, gli
intervenuti al Consiglio Regionale Solenne.
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Arti, Culture,
Futuro.
Questo il tema della Festa della Toscana 2009 che si è svolta
nei luoghi e con le istituzioni regionali.
Il Consiglio Regionale Solenne si è tenuto Lunedì
30 novembre, alle ore 11.00 in Palazzo Pitti, nel Museo degli Argenti
di Firenze.
Nel Consiglio sono intervenuti: Claudio Martini,
Riccardo Nencini, Antonio Paolucci e Niccolò Baldassini.
Proponiamo alcune immagini di Palazzo Pitti,
nella Sala Giovanni da San Giovanni del Museo degli Argenti, durante
la cerimonia della Festa della Toscana Arti,
Culture, Futuro.
(a Palazzo Pitti, recentemente e nell' Anno
Galileiano, sono terminati
i restauri della Sala di Marte,
affrescata da Pietro da Cortona, la terza delle Sale dei Pianeti,
nell'area del Palazzo della Galleria Palatina.)
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Nell'immagine: un momento dell'intervento del Presidente della Regione
Toscana, Claudio Martini, davanti ai convenuti del Consiglio Solenne della
decima edizione della Festa della Toscana. Il Presidente ha evidenziato
gli aspetti culturali e gli approfondimenti
sui temi
legati
alla
pace,
alla
giustizia,
ai diritti umani, affrontati negli anni nelle attività della Festa.
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Il presidente Martini ha rinnovato l'invito
a porre continuamente attenzione ai temi dell’abolizione della pena
di morte in tutto il mondo, alle questioni dei diritti della persona ed
ai
fondamenti
di uno sviluppo equilibrato e sostenibile. Ha sottolineato che, in
questo momento di crisi, non si deve dimenticare la lezione del
passato, le contraddizioni e gli errori che hanno condotto alla crisi
mondiale; ora, occorre trovare, parallelamente alle risposte economiche
di sviluppo, le risposte alle problematiche dei diritti umani, per risolverne
le questioni. Nel rispetto dei diritti
umani
potranno essere poste le basi dello sviluppo futuro. Un passaggio è stato
dedicato anche all’attualità e ai solidi principi sui diritti
civili contenuti nella Costituzione
Italiana, che, nel suo ambito, rappresenta anche "un'opera
d'arte e di cultura".
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Nell'immagine, la parete destra della Sala, entrando al pian terreno dal
Cortile dell'Ammannati. La Sala Giovanni da San Giovanni è denominata
con il nome d'arte del pittore Giovanni Mannozzi, (San Giovanni Valdarno,
1592 – Firenze,
9 dicembre 1636). All'artista, uno dei maggiori fiorentini del barocco
del primo Seicento, si deve una parte degli affreschi di questa sala. Ricordiamo
di aver incontrato i suoi lavori anche nelle pitture del Salone degli Affreschi
della Badia Fiesolana, dove si tenne il Consiglio
Regionale Solenne della Festa della Toscana 2007)
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Nell'immagine, le pitture e i decori del soffitto, nell'angolo d'ingresso della
Sala
G.
da
San
Giovanni o dell'Udienza. La Sala era parte del quartiere d’estate di Vittoria
Della
Rovere,
moglie
di Ferdinando II, che nella loro reggenza vollero abbelliti e rinnovati questi
ambienti. L'opera fu realizzata solo in parte da Giovanni da San Giovanni
che vi lavorò e lasciò incompiuta nel suo ultimo anno di vita.
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Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, nel suo intervento ha
descritto il ciclo pittorico delle pareti. La cultura, l'arte, l'affresco
sono gli
strumenti scelti dai regnanti medicei per celebrare i loro antenati
dinastici e manifestare la loro potenza. Nel ciclo si racconta dei dialoghi
tra civiltà:
tra l'Europa
e
Costantinopoli;
della grandezza
di
Firenze di Lorenzo il Magnifico, erede della grande cultura ateniese; di
Lorenzo che accoglie la filosofia, le arti, ... fino alle sue iniziative
culturali nella villa
Medicea di Careggi; così, grazie alla sua grande lungimiranza, i
cigni pescano, appena due secoli dopo, le effigi del Magnifico nel fiume
dell'eternità...
Ma Firenze e la Toscana hanno avuto eccellenze in ogni campo, dalla cultura,
alle scienze, alla politica. Ne sono esempio le 28 statue presenti nel
Piazzale degli Uffizi: Michelangelo, Galileo, Machiavelli, Vespucci, ...
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Nella cerimonia, Antonio Paolucci, ha ricevuto il Gonfalone d'Argento da
Riccardo
Nencini, Presidente del Consiglio Regionale Toscano.
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Alessandro Starnini, Vicepresidente del Consiglio Regionale Toscano,
ha
consegnato il Gonfalone d'Argento all'architetto Niccolò Baldassini,
laureato a Firenze.
Baldassini è intervenuto sul concetto di "trasparenza
" in architettura, sulla proprietà fisica dei materiali,
come ad esempio il vetro che permette di "vedere oltre". Baldassini si
rifà agli architetti espressionisti tedeschi
degli inizi del '900
che misero in relazione i valori dell'architettura con quelli della
società che fecero della trasparenza un valore anche morale.
L'architetto
Baldassini applica questi concetti al proprio lavoro di “structural
designer”. Nelle sue lezioni all’Ecole Spéciale d`Architecture,
a Parigi, evidenzia la relazione
tra architettura, ingegneria e tecnologia. La trasparenza è diventata
sempre più importante, i "più recenti
edifici trasparenti, grazie agli ultimi sviluppi tecnologici in termini
di materiali, strumenti di calcolo e approccio scientifico, vivono in sintonia
con l`ambiente..."
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Uno sguardo nel pubblico nella Sala delle Udienze.
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