“ Monete Etrusche”
26 marzo 2007 – primavera
2008

©www.zoomedia.it vanna innocenti - Fiorenzo Catalli
Testo: Dal Medagliere Granducale
al Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze di
Fiorenzo Catalli
"Il Medagliere Granducale fu distaccato dalle collezioni delle
Gallerie degli Uffizi nel gennaio del 1895 e trasferito nella nuova
ed attuale
sede del Museo
Archeologico del palazzo della Crocetta.
Il primo più antico
nucleo della collezione numismatica delle Gallerie degli Uffici,
però, è già presente
nella raccolta di antichità iniziata da Lorenzo il Magnifico.
Una
cospicua raccolta di monete faceva sicuramente parte dell’immenso
patrimonio artistico di famiglia che l’Elettrice
Palatina Anna
Maria Ludovica donò, alla sua morte, nel 1743, allo Stato
di Toscana a condizione che non fosse mai alienato da Firenze e
che rimanesse a
disposizione
dei visitatori di tutti i paesi.
Una forte rivalutazione del filone
etrusco della Collezione Granducale è legata
alla personalità di Luigi Lanzi, nominato nel 1773 assistente
di Giuseppe Pelli, allora responsabile delle Gallerie Granducali,
con l’incarico
di occuparsi sia delle medaglie che delle gemme. Il Pelli nel 1787
aveva completato la classificazione delle monete medievali e moderne
iniziata
un decennio prima, nel 1773.
Tutta la collezione numismatica era
ordinata: il “più ricco gabinetto che sia in Italia”-
come lo stesso Pelli ebbe a scrivere- in cui “sta riunita
la collezione che principiò Cosimo I e proseguì con
impegno Francesco suo figlio, quella che in proprio raccolse
l’egregio
cardinale Leopoldo, e quanto da Cosimo III vi fu aggiunto”.
Il
fiorire degli scavi nella prima metà dell’Ottocento
e l’attivismo
del nuovo Antiquario Zannoni contribuirono ad arricchire le collezioni
di antichità, in generale, e quella numismatica, in particolare,
come l’immissione del nucleo di circa 600 monete provenienti
dal ripostiglio di Fiesole, rinvenuto nel 1828.
Nel 1841 è nominato
Direttore delle Collezioni di antichità granducali,
Arcangelo Michele Migliarini cui dobbiamo una nuova più completa
descrizione della raccolta di monete. Le precise indicazioni
del catalogo, complete dei dati del diametro e, spesso, anche
del peso di ciascun esemplare,
permettono in molti casi di riconoscere le monete descritte tra
quelli oggi presenti in Museo.
Successivamente alla compilazione
dei cataloghi del Migliarini, le nuove immissioni fino al 1880
vennero registrate nei Supplementi
in cui, per
quanto in particolare riguarda le monete etrusche, troviamo traccia
dell’ingresso
nella raccolta di esemplari dal ripostiglio di Cecina, del 1858,
e del ripostiglio di Volterra, del 1869, oltre che della donazione
di alcune
monete da parte di G. Francesco Gamurrini tra il 1867 e il 1875.
Quest’ultimo, alla morte del Migliarini, avvenuta nel 1867,
fu nominato Conservatore delle Antichità delle Gallerie
e responsabile della collezione numismatica; a lui si deve l’iniziativa
del distacco del primo nucleo di monete etrusche dalla Raccolta
Granducale al Regio
Museo
Etrusco di via Faenza.
Nel 1874 Luigi Antonio Milani fu nominato
direttore del Museo Archeologico e la sua presenza coincise con
un periodo di grande
attività proprio
per la vastità degli suoi interessi scientifici rivolti
soprattutto alla numismatica e al Medagliere del Museo.
Durante la sua gestione si susseguono una serie di importanti
immissioni di monete tra cui: l’acquisto della collezione Mazzolini, nel 1890,
composta quasi esclusivamente da materiali provenienti dal territorio di
Populonia e per questo motivo subito destinata alla sala populoniese del
Museo Topografico; l’acquisto e, in parte, la donazione della collezione
Falchi, anche in questo caso con provenienza quasi esclusiva dal territorio
vetuloniese, cui si devono aggiungere le monete rinvenute, a partire dal
1887, negli scavi condotti dallo stesso Falchi a Vetulonia e che andranno
ad arricchire le vetrine della sala relativa del Museo Topografico; l’acquisto
di grande interesse di parte della collezione Strozzi, nel 1907 e di parte
della collezione Martinetti Nervegna, nel 1908, entrambe contese con i
Medaglieri di altri Musei tra cui quello del Museo Nazionale Romano, diretto
dalla Cesano; l’acquisto della collezione Ferretti di Cortona, nel
1911.
Dall’antiquario Pacini furono, inoltre, acquistati
i pezzi di aes rude facenti parte del ripostiglio de La Bruna presso Spoleto,
scoperto
nel 1890, mentre nel 1912 si procedette all’acquisto e
all’immissione
di parte di monete del ripostiglio di aurei rinvenuto in Maremma
e segnalato dall’antiquario Mannelli di Campiglia.
Dagli
scavi condotti sul colle di Talamonaccio, tra il 1888 e il 1892,
per la costruzione di un forte militare, provengono
alcune
centinaia
di monete probabilmente residuo di una stipe votiva rinvenuta
nel perimetro di un santuario al cui tempio appartengono le famose
terracotte architettoniche
relative al frontone con le figurazioni del mito tebano.
Nel corso delle successive Direzioni, pur non perpetuandosi l’uso
di acquisire nuovi nuclei di monete dalle vendite all’asta,
la collezione numismatica è andata arricchendosi di interessanti
gruzzoli rinvenuti da diverse località del territorio
di competenza della Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Toscana.
Va citato innanzitutto il ripostiglio di monete etrusche
rinvenuto
nel 1939 in località Porcareccia a Populonia mentre tra
i ripostigli di monete di età romana repubblicana ed imperiale
vale la pena di ricordare i nuclei provenienti da Cosa, Pisa,
Vico Pisano, Poggio Gobbo,
Spoiano, Cupi di Montiano e Ciggiano.
Tra i ripostigli di età medievale
si citano quelli recuperati a Scarlino, Pisa, Montespertoli ed
Alberese.
Un cospicuo gruppo di monete è quello recuperato negli
scavi del sito di Roselle la cui esplorazione iniziata nel 1958
ha contribuito
non poco alla conoscenza di quel territorio.
L’alluvione
subita dalla città di Firenze nel novembre
1966 ha segnato una pesante battuta d’arresto nello sviluppo
del Museo Archeologico ed ha comportato per decenni l’impiego
di enormi sforzi sia finanziari che in termini di risorse umane
per recuperare,
riordinare e restaurare la massa di materiali alluvionati tra
cui i nuclei delle monete
esposte nelle sale di Vetulonia e di Populonia del Museo Topografico.
“Monete Etrusche” - Museo Archeologico
Nazionale di Firenze, piazza Santissima Annunziata - 26 marzo 2007 – primavera
2008
Orario: lunedì 14-19; martedì e giovedì 8,30-19; mercoledì,
venerdì, sabato e domenica 8,30-14.