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Firenze

NELLO SPLENDORE MEDICEO. PAPA LEONE X E FIRENZE
(Firenze, 1475-Roma, 1521) - Dal 25 marzo al 6 ottobre 2013

Presentazione di Monica Bietti (Direttrice del Museo delle Cappelle Medicee)


©www.zoomedia.it - vanna innocenti 25 marzo 2013
"Nello splendore mediceo. Papa Leone X e Firenze" è la mostra dedicata a Leone X a cinquecento anni dall’elezione al soglio pontificio del primo papa della Famiglia Medici.
Nell'immagine si vede, nello spazio espositivo della mostra allestito nella cripta del Museo delle Cappelle Medicee, un momento della conferenza stampa dell'iniziativa con i promotori, le ideatrici: Cristina Acidini, Soprintendente, Monica Bietti, Direttrice, e la curatrice: Nicoletta Baldini. L'esposizione è stata promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, dal Museo delle Cappelle Medicee, da Firenze Musei a da Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Il catalogo, nelle edizioni Sillabe è curato da Nicoletta Baldini e Monica Bietti. L'evento è parte del programma espositivo “Firenze 2013. Un anno ad arte”.


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Nell'immagine, Leone X, busto in marmo del XVI secolo. Giovanni de' Medici, poi papa Leone X, era il quartogenito di Lorenzo "Il Magnifico" e di Clarice Orsini e crebbe nel loro colto ambiente umanistico. Giovanni, fu destinato dal padre alla vita ecclesiastica, fu educato dai più importanti letterati e conobbe i maggiori artisti e personaggi di quell'intenso periodo storico.

Di Leone X, la mostra narra delle origini della sua famiglia e della sua vita, della sua formazione e delle vicende del suo tempo, della magnificenza di allora e delle opere da lui volute. Dalla nascita, l'11 dicembre 1475, e fino alla sua elezione a papa, l'11 marzo 1513, compreso il suo breve ritorno a Firenze nel 1515 e fino alla sua morte nel 1521, a Roma.

"In quel ‘miglio quadro’ dell’antica Firenze romana si consumano, tra la fine del Quattrocento e il primo ventennio del secolo successivo, tanti episodi di cronaca, di arte e di architettura in un’incalzante successione di eventi paragonabile, per certi versi, alla vita frenetica dei tempi nostri.
Firenze, in quegli anni contraddittori tra cacciate e ritorni dei Medici, consolida uno dei suoi ‘miti’ più duraturi – estasi e dannazione ad un tempo – essere cioè ‘incubatrice’ di ‘invenzioni’ dell’arte e dello spirito che poi si sviluppano altrove, lasciando sempre l’impressione di una splendida incompiuta, pur al centro del mondo." C. Acidini


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Poco distante dal palazzo mediceo di via Larga, a Firenze, nella cripta e negli spazi museali del mausoleo della famiglia Medici, in San Lorenzo, sono presentate in mostra circa 140 opere d'arte: sculture, dipinti, disegni, documenti e miniature di artisti come Botticelli, Andrea Sansovino, Granacci, Andrea del Castagno, Ghirlandaio, Perugino, Pollaiolo, Pontormo, Della Robbia e molti altri. Il percorso si snoda in sette sezioni e vengono illustrati anche i risultati di recenti studi sul rapporto tra Leone X e Firenze. L'immagine propone un'inquadratura nella prima sezione della mostra con, sulla sinistra, la lunetta di Giusto Utens che raffigura la Villa di Cafaggiolo, luogo di origine della stirpe medicea; al centro, i due ritratti, probabilmente di Piero e Giovanni de' Medici, dipinti da Andrea del Castagno, primi esempi di "ritratti di tre quarti, alla fiamminga"; sulla destra infine, è posto il busto marmoreo di Giuliano di Piero de' Medici, lo zio di Giovanni che fu ucciso nella congiura dei Pazzi il 26 aprile 1478 in Santa Maria del Fiore.


©www.zoomedia.it - vanna innocenti - 25 marzo 2013 - Il busto di terracotta policroma dell'immagine rappresenta Lorenzo de' Medici, il padre di Giovanni.

©www.zoomedia.it - vanna innocenti 25 marzo 2013 - Nell'immagine si vede il dipinto su tavola di Sandro Botticelli, Il ritorno di Giuditta a Betulia che risulta presente nell'inventario del casino di via Larga prima del passaggio agli Uffizi


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Nell'immagine: il "Battesimo di sant'Apollonia", dipinto intorno al 1518 da Francesco Granacci (Villamagna, Firenze 1469/70 - Firenze 1543), vicino di casa del Buonarroti (viveva in via dei Bentaccordi in prossimità dell'abitazione del Buonarroti, in via Ghibellina) e come lui si formò alla bottega di Domenico Ghirlandaio. Fu Francesco a introdurre Michelangelo, intorno al 1490, al "giardino delle sculture", voluto dal Magnifico in San Marco affinché gli artisti potessero e confrontarsi con opere d'arte antiche e moderne. Nel giardino mediceo si costruivano anche allestimenti e carri triofali per le grandiose feste cittadine. Da lì uscirono anche gli allestimenti creati per le celebrazioni trionfali del 1515 di Leone X al soglio pontificio.


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Nell'immagine: la Specchiatura di una porta del palazzo Medici di via Larga, oggi palazzo Medici-Riccardi in via Cavour, intagliata in legno di noce dopo il 1465 con lo stemma Medici al centro.


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Nell'immagine, dalla teca della mostra "Nello splendore mediceo. Papa Leone X e Firenze, osserviamo il manoscritto di Heinrich Isaac "Chansons" proveniente dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Il codice, miniato dai fratelli Gherardo e Monte di Giovanni (o del Fora), raccoglie 268 composizioni, chansonnier, quattrocenteschi, a contenuto musicale profano. Giovanni de' Medici fu appassionato di musica e di poesia e coltivò molti passatempi tra cui la caccia e gli scacchi.


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Dal Museo degli Argenti e delle Porcellane provengono alla mostra due "Olifanti" in avorio intagliato del XVI secolo. Nell'immagine se ne vede
un particolare con i geometrici motivi decorativi della superficie. Gli olifanti, ricavati da intere zanne di elefanti, venivano usati in alcune popolazioni africane come corni da caccia.


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Gli anni del pontificato di Leone X furono esaltati come una nuova “età dell’oro”: «ingenti imprese artistiche romane e fiorentine si sovrapposero e s’intersecarono, dando luogo a una stagione di fasto senza precedenti nell’età moderna» (cit. Acidini). In mostra ne testimoniano la grandezza i ritratti, gli stemmi e i simboli papali, alcuni progetti leonini per Roma e le opere di Raffaello, di Bugiardini, dei Della Robbia, di Giuliano da Sangallo. Nell'immagine un particolare dell' "eccelso" Pastorale donato da Leone X alla basilica di San Lorenzo. Una serie di sontuosi doni, come il Pastorale, i grandi progetti per San Lorenzo: la Sacrestia Nuova e il concorso della facciata della Basilica contraddistinguono il mecenatismo in "patria" d
i LeoneX e la sua volontà di riaffermare il patronato mediceo sulla chiesa di famiglia.


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Nell'immagine, sotto gli occhi della statua dell'Elettrice Palatina, ultima discendente della Famiglia Medici, scorre il filmato che ricostruisce gli allestimenti e l'ambientazione dell'Ingresso trionfale di leone X a Firenze nel 1515. Al ritorno nella sua città, dopo 2 anni dalla sua elezione, Leone X fu accolto con solenni celebrazioni e scenografici apparati effimeri. La complessa impresa decorativa fu realizzata dai maggiori pittori e scultori fiorentini. Le trasformazioni trionfali furono approntate lungo tutto l'itinerario: a Porta Romana, in via Maggio, in Piazza Santa Trinita, in piazza del Mercato Nuovo, nella Loggia dei Lanzi, in Piazza Signoria, in via del Proconsolo, al Canto dei Bischeri, in Piazza Duomo, all'esterno e all'interno della Cattedrale, al Canto de' Carnesecchi, in Piazza Santa Maria Novella e in via della Scala.


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"Nello splendore mediceo. Papa Leone X e Firenze". Nell'immagine: l'allestimento della mostra nella Cappella dei Principi con una costruzione di forma poliedrica, che richiama quella scelta da Michelangelo per il coronamento della lanterna della Sagrestia Nuova.


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Sulla destra dell'immagine, scattata nella Sagrestia Nuova voluta da Leone X e in prossimità della Tomba di Lorenzo de Medici realizzata da Michelangelo, si nota la forma poliedrica voluta dal Buonarroti per il coronamento della lanterna della cupola della Sagrestia. Il coronamento è stato qui collocato dopo il recente restauro.

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NELLO SPLENDORE MEDICEO. PAPA LEONE X E FIRENZE
(Firenze, 1475-Roma, 1521) - Dal 25 marzo al 6 ottobre 2013
Presentazione di Monica Bietti (Direttrice del Museo delle Cappelle Medicee)
Mostra aperta in orario: dal lunedì alla domenica dalle ore 8.15 alle ore 16.50
Chiuso la seconda e la quarta domenica del mese, il primo, il terzo e il quinto lunedì del mese

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Indice San Lorenzo

- ... alla Biblioteca Medicea Laurenziana

- Nel Museo delle Cappelle Medicee:
- - Nel segno dei Medici. Tesori sacri della devozione granducale
- - Arte e Politica. L'Elettrice Palatina e l'ultima stagione della committenza medicea in San Lorenzo
- - Nello splendore mediceo. Papa Leone X e Firenze
- - “Parigi val bene una Messa!” L’omaggio dei Medici a Enrico IV re di Francia
- - Ferdinando I de’ Medici (1549-1609) Maiestate Tantvm
- - Gian Gastone (1671-1737) Testimonianze e scoperte sull'ultimo Granduca de' Medici
- Donatello, la tomba nella Cripta
- Nel sottochiesa e nel Salone di Donatello

- Museo Casa Martelli, mostra: "L'altra metà del cielo. ..."
- Museo del Tesoro (immagini)
dell'Insigne Basilica di San Lorenzo ampliato nella nuova sala dedicata al Pontormo
- Sant'Orsola:
accende le luci
- Tradizioni: Festa di San Lorenzo
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Musica Sacra nella Basilica di San Lorenzo
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Manifestazioni del Centenario dell' Opera Medicea Laurenziana e avvio dei festeggiamenti nella Basilica di San Lorenzo
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Proiezione dei disegni di Michelangelo sulla facciata, del 18 febbraio 2007
- Mostra sull'ultima della famiglia Medici: "La principessa saggia.
L'eredità di Anna Maria Luisa de' Medici Elettrice Palatina
" - 2007, Palazzo Pitti, Galleria Palatina

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Pagina pubblicata il 04-2013 - Aggiornato il 01-Set-2015