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Firenze

MICHELANGELO ARCHITETTO A SAN LORENZO
Firenze, Casa Buonarroti 20 giugno-12 novembre 2007

disegno a penna ed acquerellature marroni
© www.zoomedia.it vanna innocenti 18 06 2007
Progetto per la "pichola libreria" segreta della Biblioteca Laurenziana della fine del 1525 inizio 1526, realizzato a penna ed acquerellature marroni, conservato alla Casa Buonarroti di Firenze.

Descrizione - I quattro problemi aperti

La mostra Michelangelo architetto a San Lorenzo Quattro problemi aperti alla Casa Buonarroti dal 20 giugno al 12 novembre 2007 è stata curata dall'architetto Pietro Ruschi e promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Fondazione Casa Buonarroti, dal Comune di Firenze, Opera Medicea Laurenziana e dall' Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

"La morte di Lorenzo il Magnifico, nel 1492, e la cacciata dei Medici da Firenze due anni dopo fecero sì che San Lorenzo, la grande basilica brunelleschiana, restasse incompiuta. Non solo mancava la facciata, ma anche una nuova cappella funebre, prevista dallo stesso Brunelleschi speculare alla esistente Sagrestia.

Solo con il ritorno al potere dei Medici nel 1512 e, l’anno successivo, con l’ascesa al soglio pontificio di Leone X, figlio del Magnifico, il tema laurenziano tornò al centro dell’attenzione. Nel 1516, infatti, fu bandito il concorso per la facciata, cui parteciparono tra gli altri Antonio e Giuliano da Sangallo, Jacopo Sansovino, Raffaello e lo stesso Michelangelo, che riuscì nell'autunno di quello stesso anno a ottenere l'incarico.

Ebbero inizio così gli anni tormentati che il Maestro trascorse all’interno della fabbrica di San Lorenzo: una storia fatta di rapporti ufficiali intrapresi e interrotti, di amicizie a volte tradite, di prolungate soste per cavar marmi a Pietrasanta e a Serravezza, ma soprattutto di una tensione estetica destinata a sfociare o in progetti non attuati o in capolavori supremi.

Uno dei progetti non attuati è, come si sa, è la facciata della basilica; si può perciò dire che la nuova cappella medicea, oggi universalmente nota col nome di Sagrestia Nuova, iniziata nel 1519, costituisce la prima e grandiosa opera di Michelangelo architetto.

La morte di Leone X, nel 1521, e il breve pontificato di Adriano VI non comportarono interruzioni di particolare entità nei lavori, tanto che nei primi mesi del 1524 l'artista poteva annunciare a Clemente VII, il secondo papa mediceo da poco eletto, che anche la lanterna era "finita di metter su e scoperta".

Con il nuovo papa l’impegno del Buonarroti a San Lorenzo divenne ancora più intenso, tanto che, dopo diversi e dibattuti progetti, nel 1524 si aprì il cantiere della Biblioteca Laurenziana.
Il sacco di Roma (1527) e la partecipazione attiva di Michelangelo agli eventi della seconda repubblica fiorentina e ai momenti drammatici dell'assedio della città provocarono una sospensione dei lavori, ripresi nel 1533 dopo il 'perdono' del papa.
Nel 1534, intanto che Michelangelo si trasferiva definitivamente a Roma, moriva l'alto committente mediceo. Si dovette arrivare al 1559 perché l'artista inviasse a Firenze il modello della scala del Ricetto della Biblioteca, mentre la singolare «libreria secreta», ideata intorno al 1525, finì per restare sulla carta.
Al progetto per la facciata di San Lorenzo, assegnato a Michelangelo fin dal 1516, ma di cui furono eseguiti solo alcuni elementi lapidei mai messi in opera, pertiene la Tribuna delle Reliquie, nella controfacciata, pensata da Michelangelo fin dal 1525, ma realizzata intorno al 1533.

La mostra evidenzia alcuni ambiti dell’intervento di Michelangelo che presentano aspetti finora irrisolti: come l'individuazione di una fabbrica preesistente alla Sagrestia Nuova, la realizzazione della celebre scala del Ricetto della Biblioteca Medicea Laurenziana, il rapporto della Tribuna delle Reliquie con la controfacciata quattrocentesca della basilica, l'interpretazione di alcuni bellissimi progetti di Michelangelo per una irrealizzata "libreria secreta".

A riguardo non mancano precisazioni e scoperte, ampiamente verificate nei fogli michelangioleschi della Casa Buonarroti. La mostra intende dunque evidenziare questi temi, in parte inesplorati, quale contributo a una più consapevole comprensione dell’intervento di Michelangelo architetto di uno degli spazi d’arte più celebri e visitati al mondo.

A partire dai preziosi disegni michelangioleschi conservati alla Casa Buonarroti, la mostra ospita opere provenienti da prestigiose istituzioni italiane e straniere, e si affida a supporti informatici per chiarire, attraverso modelli tridimensionali ed elaborazioni digitali, le questioni relative a ciascun tema e agevolarne la comprensione."

Conferenza stampa del 18 giugno 2007
©www.zoomedia.it vanna innocenti 18 06 2007
Conferenza stampa, da sinistra l'architetto Pietro Ruschi, Pina Ragionieri, l'animatrice di Casa Buonarroti, Antonio Paolucci, alla sua prima presentazione in qualità di presidente della Fondazione Casa Buonarroti e Antonio Gherdovich, il direttore dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Descrizione - I quattro problemi aperti

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Pagina pubblicata il 22-06-2007 - Aggiornato il 24-Mag-2008