a Palazzo Pitti
Lapislazzuli.
Magia del Blu
Dal 9 giugno all'11 ottobre 2015 al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti
e
al Museo di
Storia Naturale dell'Università di Firenze, "La Specola"

©www.zoomedia.it vanna innocenti 8 giugno
2015
Lapislazzuli.
Magia del Blu è la prima mostra dedicata all'uso di
questa preziosa roccia nelle
arti e nelle scienze dalle origini ai nostri
giorni. Nell'immagine, scattata nel salone Giovanni da San Giovanni,
alcuni dei numerosi oggetti realizzati in lapislazzulo in mostra molti
dei quali della ricca e variegata collezione del Museo degli Argenti.

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Lapislazzuli. Magia del Blu. Anche nell'immagine scattata nella
Sala dell'Udienza Pubblica, una delle ‘stanze
del Tesoro’ del
Museo degli Argenti, con i molti esemplari prestati alla
mostra da una quarantina di collezioni museali diverse, in primo piano
si riconosce uno "studiolo" straordinario: lo Stipo di Alemagna realizzato
in ebano, lapislazzuli e pietre dure, ambra e bronzo dorato negli anni
tra il 1616 e il 1826 di forma ottagonale. Una ricca costruzione di due
metri di altezza composta da più strati con elementi
girevoli che ruotando
si aprono e mostrano scomparti, cassetti, sportelli, nicchie, colonne,
intagli,
figure,
ornati,
cicli di
narrazioni dipinte, rivestimenti in pietre dure e meccanismi
in
parte andati perduti. Lo stipo, custodito nel Museo degli Argenti, fu acquistato
da Leopoldo del Tirolo marito di Claudia de' Medici, per donarlo al granduca
Ferdinando II in visita a Innsbruck che lo fece poi arrivare a Firenze.

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Lapislazzuli. Magia del Blu Nell'immagine si vedono esposti alcuni
campioni di vario aspetto e
composizione. La mostra
approfondisce
lo studio dei manufatti artistici e l’aspetto più mineralogico del
materiale roccioso,
consentendo un approccio non usuale
di argomenti che si integrano. I lapislazzuli devono
il loro colore blu alla presenza di lazurite, elemento
dominante tra i diversi minerali che gli compongono. |

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La
roccia particolarmente dura del lapislazzuli, inoltre, deve alla
calcite le sue
sfumature di bianco e alla
presenza di pirite la comparsa di venature d’oro nei punti dove
la lazurite è più compatta. In
natura i giacimenti di lapislazzuli sono originati geologicamente per
metamorfismo e la loro presenza è rara.
Le
miniere sono il risultato della formazione profonda delle catene
montuose in presenza di substrati
ricchi di sodio, zolfo e cloro, ecc., grazie ai successivi
sollevamenti tettonici sono state portate più in superficie.
Il giacimento
principale e più antico (citato da Marco Polo) si trova
nelle montagne di Sar e Sang. Su vette che culminano a più di
7000 metri di altitudine, situate nell’Hindu Kush, nell’Afganistan
settentrionale
ed accessibili solo attraverso passi situati a non meno di 5000 metri.
Lassù le masse di lapislazzuli, spesse
qualche metro, appaiono quasi delineare drappeggi blu nel candore del
marmo.
Il percorso espositivo
di Lapislazzuli. Magia del Blu offre reperti archeologici
provenienti dagli scavi condotti nella valle dell’Indo (Mehrgarth,
7000 a.C.), in Mesopotamia (Sumer, 6000 a.C., Ur, 2500 a.C.) e in Egitto
(durante la XVIII dinastia, 1500 a.C. circa).
L’uso del lapislazzuli
per la fabbricazione di oggetti ornamentali o di culto è infatti
molto antico.
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Nell'immagine si
vede la dea Maat, del III periodo intermedio, 1069-664 a.C.
circa, la divinità femminile
della giustizia e dell'ordine del mondo come deve essere sulla terra.
Il blu era spesso associato a divinità femminili. La statuetta
egizia proviene alla mostra dal Musée du Louvre, Départment
des Antiquités égyptiennes
di Parigi.

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Lapislazzuli. Magia del Blu. Uno scatto attraverso una teca espositiva
mostra alcuni manufatti e realizzazioni destinate
alle corti principesche del periodo rinascimentale quali preziosi
esempi della massima capacità allora raggiunta; in primo piano la Fiasca
creata nelle Botteghe granducali negli anni 1583- 1584 su disegno di Bernardo
Buontalenti.

Lapislazzuli. Magia del
Blu. La Fiasca fu realizzata in lapislzzuli
di grande qualità con oro fuso, cesellato e smaltato e rame dorato; il suo
particolare nella foto mostra la lavorazione
dei suoi manici e i riflessi dorati dovuti alle inclusioni
di pirite al centro della fiasca.

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Lapislazzuli. Magia del Blu. Anche l'Alzata della fine del
Cinquecento della collezione delle gemme del Museo degli Argenti, esposta
con tutti i suoi riflessi, mostra l'abilità nella lavorazione del lapislazzuli;
le
tre
valve di conchiglia che compongono la parte superiore dell'oggetto sono modellate
da
un
unico
blocco
di roccia e da l'idea di come fosse particolarmente apprezzato questo prezioso
materiale a Firenze nel Rinascimento.

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Lapislazzuli. Magia del Blu. Alla
corte dei Medici ebbe inizio una delle più spettacolari
collezioni di oggetti in lapislazzuli d’Europa: non solo coppe, vasi e
anfore, ma anche mobili intarsiati, piani di tavolo e commessi prodotti nelle
botteghe fondate da Francesco I nel Casino di San Marco e nei laboratori istituiti
da Ferdinando
I nel complesso vasariano degli Uffizi, fino al tramonto della dinastia.

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Lapislazzuli. Magia del Blu. Un esempio di lavorazione a commesso in
lapislazzulo: un
particolare
del Tavolo
con
veduta
del
porto di Livorno del 1601-1604 di Cristofano Gaffurri su disegno di Jacopo
Ligozzi
realizzato nella manifattura granducale.

Dalla presentazione riportiao:
"Il lapislazzuli, ridotto in polvere ad uso di pigmento, fu utilizzato
dall’antichità fino
al XIX secolo. Colore iconografico della Santa Vergine, colore simbolico
della dignità reale,
colore emblematico dei re di Francia, colore della moda: il blu diventa,
verso la fine del Medioevo, il più bello e nobile fra i colori. Quando
il lapislazzuli fece la sua prima apparizione in Europa, era conosciuto con
il termine di “ultramarinum”, cioè proveniente da “al
di
là del mare”, da cui il nome di oltremare. Importato in Europa in
quantità importanti dai mercanti veneziani, il lapislazzuli veniva pagato
a peso d’oro e divenne il “blu” per antonomasia, uno
dei colori più ricchi e preziosi, che veniva spesso associato alla porpora
e all’oro.
L’utilizzo del lapislazzuli in campo pittorico sarà oggetto di una
sezione della mostra.
Verso la fine del XVII secolo e per tutto il XVIII, a causa di una penuria di
lazurite, ci fu una forte domanda di pigmento blu. Nel 1814 il chimico francese
Tassaert, che lavorava in una fabbrica della società Saint-Gobain che
produceva
della calce, osservò la formazione spontanea di un pigmento blu molto
simile all’oltremare: è la nascita della sintesi dell’oltremare
artificiale.
Lo sviluppo della chimica nel secolo dei Lumi, permise anche la scoperta di altri
pigmenti sintetici. È stato solo nel XX secolo che si è ridato
al lapislazzuli
il suo ruolo aristocratico: nel 1956 l’artista francese Yves Klein mise
a punto un particolare blu, molto profondo, utilizzando un pigmento oltremare
sintetico mescolato ad una resina industriale. Questo colore, ricordo quasi perfetto
di quel lapislazzuli impiegato per dipingere i manti delle Madonne del Rinascimento,
diventerà celebre con il nome di International Klein Blue («IKB»)."
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Lapislazzuli. Magia del Blu. Nell'ultima
sezione la Victoire de Samothrace di Yves
Klein spazia e si confronta con i dipinti del passato e i
vari esempi di artisti contemporanei che hanno utilizzato
per le loro opere questi nuovi pigmenti.

Nell'immagine, una inquadratura
nella Cappella Palatina di Palazzo
Pitti, si vede un momento della conferenza stampa di: Lapislazzuli.
Magia del blu con,
da destra, Riccardo Gennaioli, Valentina Conticelli, l'ideatore della Giancarlo
Parodi, curatori dell'esposizione e del catalogo edito da sillabe, con Maria
Sframeli;
a sinistra,
Giovanni Pratesi, direttore del Museo di Storia Naturale
dell’Università di Firenze, che ha curato la parte dedicata alla
pietra, aspetti della ricerca scientificae
la sezione della mostra allestita al Museo della Specola. L'esposizione è promossa
dal Ministero
dei Beni e delle
Attività Culturali e del Turismo con il Segretariato regionale del Ministero
dei Beni e delle Attività Culturali
e del Turismo della Toscana, la Ex Soprintendenza Speciale per il Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico
e per il Polo Museale della città di Firenze, il Museo degli Argenti di
Palazzo Pitti, il Museo di
Storia Naturale dell'Università di Firenze La Specola, il Muséum
National d'Histoire Naturelle di Parigi e Firenze
Musei.
"Lapislazzuli.
Magia del blu"
è visitabile
da 9 giugno - 11 ottobre 2015 nei mesi giugno, luglio e agosto
dalle ore 8.15 alle 18.50; in settembre e ottobre in orario 8.15 - 18.30;
chiuso primo e ultimo lunedì del
mese. Museo degli Argenti, Palazzo Pitti, Firenze. Biblietto intero: € 10.00
Ridotto: € 5.00 per i cittadini dell’U.E.
tra i 18 ed i 25 anni.
Il biglietto della mostra consente l’ingresso anche al Museo degli
Argenti, al Giardino di Boboli, al Museo delle Porcellane, alla Galleria
del Costume e al Giardino Bardini.
Altre informazioni su eventi e mostre a palazzo Pitti e nel giardino di Boboli:
- indice
- Firenze Capitale 1865
- 2015. I doni e le collezioni del Re
- Carlo
Dolci 1616-1687
- Jacopo
Ligozzi" pittore universalissimo" (Verona 1549 c. - Firenze
1627)
- Una
volta nella vita.Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze - "Giappone Terra
d'incanti"
- Lusso ed eleganza. La porcellana francese a Palazzo Pitti e la manifattura Ginori (1800-1830)
- presentazioni
- nella
Sala Bianca: "Restituzioni
2011. Tesori d'arte ritrovati" - Caravaggio - L'arma
per l'Arte - Archivi
della Moda del '900
- nella
Galleria d'Arte Moderna: Luci
sul '900. Il centenario della Galleria
Arte Moderna d Palazzo Pitti 1914-2014 - "Da
Boldini a De Pisis. Firenze accoglie
i capolavori di Ferrara" - "Dagli
splendori di corte al lusso borghese. L’Opificio delle Pietre
Dure nell’Italia unita" - "Dalle
icone a Malevich" - "Ruggito" - "L’altra
faccia dell’anima. Ritratti di Giovanni Fattori" - "Musica
in scena" - "Arte
e manifattura di corte a Firenze"
- nella Galleria
Palatina: "La
Bella" di Tiziano restaurata.
- nella Galleria del Costume: Il catalogo della
mostra: "Omaggio al Maestro Piero Tosi. L’arte dei costumi di scena
dalla Donazione Tirelli - "Arazzi
d'autore"
- nel Museo degli Argenti: "Lapislazzuli.
Magia del Blu " - "Vinum
Nostrum" - "Pregio
e bellezza.Cammei e intagli dei Medici" - "Memorie
dell'Antico nell'arte del Novecento" - "I
Medici e le scienze"
- eventi nel Giardino
di Boboli:
(eventi
a Boboli della sezione giardini) -
"Prospettive
vegetali" nel giardino di Boboli - Da
Petra a Shawbak. Archeologia di una frontiera - Il
giardino antico da Babilonia a Roma
Archivio 2007 e
mostre passate - La
Meridiana di Palazzo Pitti