Home page Home page degli eventi Home page dei luoghi Home page della storia Home page dei percorsi Home page della cultura Home page delle arti Home page dei lavori Home page degli artigiani Mappa del sito
linea linea linea linea
Firenze

4 Novembre 1966 - 4 Novembre 2006
40mo anniversario dell’alluvione a Firenze

Firenze Ferita - "L'Alluvione 1966"
Cose fiorentine, scritte con affetto per la sua Firenze
di Alfredo Poggiali

Mi faccio coraggio e vi racconto
l'era il giovedì del tre novembre
per la storia il millenovecento66
scuro era il cielo ma nessuno ci fa
caso

alle dodici di quella mattina
il tuono emette la sua voce
danno l'annuncio della nostra croce
son le tredici e piove per davvero

cade la sera cade ancora acqua
se seguita così ci vuol la barca
questo io mi dicevo per celiare
senza saper di non esagerare

piovve tutta la mattina e poi la notte
piove a dirotto il giorno quattro
arriva la ruina e non si sa
chi la possa fermare

l'Arno d'argento il caro fiumicello
che vien giù dal Falterona
ha perduto tutto il cervello
e non mantiene la strada buona

salta a destra e poi a sinistra
della sponda ad ogni passo la sua onda
gonfiando e sputacchiano
la sua acquaccia

nessuno avrebbe pensato
quello che ci avrebbe combinato
è ancora buio la fiumana
entra in Villamagna e Gavinana

tutte le strade sono ormai dei fiumi
dove l'acqua passa rompe e schianta
per te Firenze non ci si può
far niente

eccoci quello che vi voglio dire
s'era finito da non tanto delle macerie
mine tedesche e aerei alleati
avea fatto per loro un buon lavoro

borda giue ci risiamo fango e poltiglia
acque nere brodaglia di ogni specie
quell'acquaccia cresce a vista d'occhio
e ancora piove e ripiove

l'acqua cresce non si può fermare
chi la mesce
forse l'era l'ora del diluvio
universale

arnaccio infame nulla hai rispettato
ponti musei giardini piazze e chiese
opere d'arte e beni dei cittadini
compresi topi talpe e gatti

correndo per le strade come un dannato
di macchine per strada è un carosello
le muovi insieme a bidoni e cartelli
che navigavan come fuscelli

chi non ha visto non può immaginare
quante rovine è andato a combinare
anche il Cristo di Cimabue
si inchinò a tanto danno

la fiumana apre la porta d'oro
del Battistero i pannelli del Ghiberti
non reggono all'urto
e per terra sbatacchiati

l'acqua arriva sopra l'altar maggiore
il Duomo non è da meno
tutto galleggia panche e cassapanche
letti e materassi

io da fiorentino l'Arno non lo perdono
forse anche lui oggi si pente
d'aver troppo in fretta camminato
sapevi che avevi da traversar Firenze

oggi con le tue acque inquinate
per farti perdonare
ti chini sotto i ponti per passare
e dalla gente farti perdonare

Arno sappi io son vecchio
però son fiorentino ti ho conosciuto
pulito allegro e cristallino
allora un ti perdono per il danno fatto

l'acqua si stava ritirando
il fango abbondava non si ritirava
tutto era una pantana
olio e gasolio facean miscuglio

ci vollero tante braccia per rimuovere
quell'intriullio che di tutto conteneva
Firenze ferita era agonizzante
il Sindaco d'allora era Piero Bargellini

non mise tempo in mezzo vedendo il danno
da Palazzo Vecchio al mondo fece appello
l'appello fu ricevuto il mondo concesse
perchè Firenze è del mondo

gli arrivò subito tanta gente
tutti desidorosi di collaborare
c'erano tante opere d'arte da salvare
molte da recuperare

a mani nude in quella brodaglia pescavano
di tutto libri quadri cornici candelabri
ripulivano Santa Croce duramente colpita
con la Biblioteca Nazionale

la maggior parte erano studenti
il fiorentino subito gli trova un nome
Angeli del fango e ancora oggi
con quel nome son ricordati

Firenze in quel mese di novembre
anche il Papa Paolo VI
gli portò conforto benedicendo
tutta la provata popolazione

ancora oggi l'impronte della melmaglia
son visibili sui muri dove transitò
la piena impossibile cancellare
il danno

a ricordo del disastro in vari punti
e angoli più salienti delle case
al muro è stata attaccata
una targhetta con la scritta

"qui arrivò l'acqua dell'Arno
nel novembre 1966" vuole essere
un monito un ricordo di quel
disastro

è noto che il tempo è galantuomo
va bene che son trascorsi tanti anni
ma figli di cani almeno il quattro
novembre

raccontate ai giovani cosa successe
non fate finta che non sia successo
nulla come di consueto
il mondo non ve lo perdonerebbe

non posso io dire che il fiume oggi
sia in sicurezza perchè lui
è imprevedibile non è un fiume ma
torrente

qualche vecchio fiorentino anche oggi
se dal cielo cade più acqua
entra subito in apprensione
e va a controllare la spalletta

va bene che a Firenze i fiorentini
quegli veri s'intende
si contano sulle dita
e son sempre più vecchi

il testimone non so a chi poterlo
consegnare va bene si starà alla
sorte tanto noi siamo gente forte
e non ci manca certo l'invettiva

ma con l'acqua dell'Arno c'è poco
da fare e da sperare

Alfredo
cittadino di Firenze, di anni 79

inizio pagina

4 Novembre
Programma del 4 NOVEMBRE 2006
"Contro al cieco fiume: quarant'anni dopo
" mostra alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
David Lees for Life. Triumph from Tragedy - I giorni dell'alluvione
Mostra fotografica di David Lees nella Sala D'Arme di Palazzo Vecchio
“Archeologia e Restauro in Toscana
- Mostra al Museo Archeologico Nazionale di Firenze quarant’anni dopo
Altre manifestazioni del quarantennale
"Oh gente .., icche fa l'Arno???"

Testi inviati:
- "L'Alluvione 1966"di Alfredo Poggiali
- "Immensità" di Carmelina Rotundo con
- "Immensity"
traduzione di Yvonne Di Palma
- Intervista a C. Rotundo e F. De Masi di Serena Simoni e Rosario Parello
con le loro impressioni sulla mostra “LA CITTA’ CAPOVOLTA”
- "Trimming" di Massimo Presciutti
- "Quello che i Radioamatori hanno fatto" di Paolo Badii

linea linea linea
www.zoomedia.it pubblicazione registrata al Tribunale di Firenze n. 5264 del 15-04-2003
© zoomedia 1996-2007 Copyrights - Tutela della privacy - Abbonamenti - Contributi - Pubblicità
Pagina pubblicata il 10-11-2006 - Aggiornato il 08-Giu-2015